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Ranocchia lancia la sfida alla Juve: "Ora alla pari. E sulle scommesse..."

di Riccardo Gatto

Intervistato da La Gazzetta dello SportAndrea Ranocchia lancia alla sfida alla Juventus, alla vigilia dell'importantissima sfida di campionato: "Possiamo fare una sorpresa...", è l'idea del difensore nerazzurro, pronto a scendere in campo. Il calciatore dell'Inter è in diffida, un'ammonizione gli farebbe saltare il match contro l'Atalanta, ma sarà lui a guidare la difesa a 3 di Andrea Stramaccioni nella sfida di Torino. 

Ranocchia, si è tenuto lo svirgolone per la partita giusta?
«Meglio averlo fatto con la Samp che con la Juve, perché sarebbe difficile rimediare».

Come si gioca sapendo che con un giallo si salterebbe la madre di tutte le sfide?
«La cosa non mi ha condizionato, forse solo in un tackle secco su Eder ho pensato che se non prendevo la palla poteva finire male...».

Prima di arrivare all’attualità, riavvolgiamo il nastro. Lei viene da una stagione da incubo e ha ammesso che ha sbagliato anche lei. Cosa intendeva?
«Prima di allora la mia carriera era sempre stata in ascesa. Una stagione così mi ha aiutato a crescere. Quando giochi poco poi fai fatica a trovare il ritmo e non sbagliare nulla. E le poche volte che Ranieri mi ha mandato in campo ho fatto errori gravi».

Eppure anche Stramaccioni l’anno scorso la lasciò fuori.
«Si giocava il futuro in nove partite e giustamente puntò sui veterani come Lucio e Samuel. Io poi a quel punto ero fuori forma, fisica e mentale. Nel momento in cui venivo massacrato da tutte le parti, l’aiuto fondamentale mi è arrivato dalla famiglia e dalla mia ragazza. Poi ci ho messo del mio, capendo che ero arrivato a un punto di non ritorno e che dovevo allenarmi e basta. Strama non mi ha detto nulla di particolare, ero io che dovevo far parlare il campo. Le frasi di conforto mi sono arrivate dal ds Piero Ausilio».

A proposito di allenatori, Antonio Conte la stima moltissimo.
«Mi ha fatto esordire, poi portato a Bari dove ho avuto la possibilità di vincere un campionato e arrivare in A. Anche se oggi allena un’acerrima rivale, nella mia carriera è stato molto importante».

Si è parlato molto dei suoi sms per farla venire alla Juve. 
«In passato capitava di sentirsi, ma solo per farci i complimenti dopo una partita».

Ora vi ha accomunato il coinvolgimento nel calcioscommesse. Come ha vissuto lei questa situazione?
«Con il fastidio di finire in prima pagina per cose che non riguardano il campo, ma con la coscienza pulita che mi viene dal non avere mai fatto certe cose. Anche perché i miei mi hanno sempre trasmesso certi valori. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso,masono serenissimo».

Però non dev’essere facile cambiare spesso sistema di gioco.
«La nostra forza è adattarsi all’avversario. Stramaccioni prepara benissimo le partite e siamo pronti a cambiare anche a gara in corsa».

L’anno scorso a Torino avete fatto un buon primo tempo, ma poi siete crollati. Cosa è cambiato da allora?
«Sono arrivati giocatori importanti e soprattutto un nuovo tecnico. Ora sappiamo che anche contro la Juve ce la giocheremo alla pari. La convinzione ci viene più dalle prestazioni che dai punti in classifica. Anche se al gol di Pogba ho pensato che così non avremo la possibilità del sorpasso».

Avrà contro Bonucci, Barzagli e Chiellini, i tre che le tolgono spazio in Nazionale. 
«In azzurro giocano loro con merito, anche perché sono un blocco compatto. Io continuo a lavorare duro e poi vediamo cosa succede».

Materazzi le dice di essere più cattivo.
«Lo sono diventato al punto che sono già diffidato... Scherzi a parte, continuo a cercare l’anticipo più che l’intimidazione. Però credo di essere cresciuto anche come intensità».

Quanto le è spiaciuto non fare l’Europeo?
«Molto, ma venivo da un anno disastroso e Prandelli ha fatto bene a chiamare altri».

Torniamo alla super sfida. Chi toglierebbe alla Juve?
«Pirlo. E’ un giocatore speciale, come Eto’o. Lui fa girare la Juve, che si basa sugli inserimenti di tantissimi giocatori».

Quale crede che sia il fattore principale della vostra striscia vincente?
«Al di là del tridente che segna sempre, la fase difensiva di tutta la squadra. In queste gare anche le punte, compreso Cassano che non lo ha mai fatto, hanno corso tantissimo togliendo parecchio lavoro a noi dietro. Se continuiamo così ci toglieremo grandi soddisfazioni».

In cosa l’ha colpita davvero Stramaccioni?
«Si confronta molto con noi, coinvolgendo davvero tutti. Ha le idee molto chiare, ma sa anche mettersi in discussione visto che non ha grande esperienza a questo livello. Poi riesce a far sentire importante ogni componente della rosa. E io so bene quanto questo sia di aiuto, dopo che l’anno scorso venivo ignorato da Ranieri anche a parole».

Che tipo è Juan Jesus?
«Un "animale", con un fisico pazzesco e tanta voglia di arrivare. Ha 21 anni, ma non si spaventa davanti a nulla».

La Juve fa paura?
«No. La rispettiamo, ma andiamo lì per divertirci e fare il nostro gioco».

Quindi non firma per un pari?
«E perché dovrei? Io voglio vincere. Facchetti diceva che nessuno va in campo per perdere o pareggiare. A maggior ragione questa Inter».

Che potrebbe fare la storia fermando una corsa che dura da 49 partite consecutive.
«La storia l’ha fatta l’Inter del triplete, ma impedirgli di arrivare a 50 è uno stimolo in più. E’ la conferma che batteremmo una grandissima squadra. Arriviamo in buona forma entrambe. Credo che le polemiche varie rimarranno fuori e sarà una partita tutta da vedere».

Come finisce Juve-Inter?
«Non dico che vinciamo noi solo perché porta sfortuna...».

Riccardo Gatto - Alessandro Cavasinni


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