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Rapidità efficiente sulla scia vincente. Barelliani impulsi elettrici

di Niccolò Anfosso

Qualche imperfezione tecnica nell'efficacia verticale delle scelte decisionali. L'Inter pressa alto e sin dai primi 2' di gioco fa capire alla Salernitana che a San Siro l'ora di pranzo sarà prolungata. Lautaro Martinez vuole seguire la scia del Camp Nou: onde elettriche spedite all'angolino, trafitto nelle capacità strutturali Sepe, che non legge bene il collo interno del Toro, facendo esultare i cuori nerazzurri. Grande spolvero nella gestione del giro palla inzaghiano, le pedine appaiono sciolte, mentre nella prima fase di gioco i granata sono lenti nel ribaltamento della manovra e prevedibili ad ogni tentativo di incursione. Il mancino del cipriota Kastanos, scuola Juve, fa tremare la porta di Onana. Ma è la rapidità di Dia a scombinare i piani delle coperture preventive dell'assetto arretrato nerazzurro.

RAPIDITÀ EFFICIENTE. Dzeko fallisce l'appuntamento con la velocità, Lautaro con l'esterno. Al 36' l'azione specchio del momento brillante nerazzurro: Skriniar riceve velocemente da Onana e si getta negli spazi per la conclusione con la fronte su cui Sepe fa buona guardia. Gli indizi caratterizzano una cura precisa nel confronto. Pochi spazi lasciati alla Salernitana e avanzamento deciso del baricentro, allungando o accorciando, seguendo gli sviluppi contingenti che ogni situazione prevede.

PENNELLATA MAGICA. 40 metri di lancio col sinistro: Calhanoglu utilizza entrambi i piedi per pennellare traiettorie indecifrabili per le retroguardie avversarie. La finalizzazione è nei meandri dei barelliani impulsi elettrici: sterzata sul mancino e deposito in rete. Uno spettacolo sulla scia della brillante segnatura realizzata al Camp Nou contro il Barcellona. Se il centrocampista sardo riparte dalle due recenti prestazioni, per le pedine che lo devono affrontare diventa tutto più complicato. Alla Salernitana non restano che le esigue speranze di gittate profonde ma poco precise. L'universo nerazzurro festeggia. Vittoria inevitabile, così doveva essere.


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