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RifondInter, tutti gli allenatori del presidente: AVB, Capello, Blanc e...

di Alessandro Cavasinni

Le parole proferite ieri da Massimo Moratti non possono aver lasciato tranquillo Claudio Ranieri. Avevamo appena finito di elogiare il silenzio del presidente, vedendolo come volontà di non appesantire un clima già cupo, ed ecco che sono arrivate le dichiarazioni repentine sotto Palazzo Saras: “Vedremo, andiamo avanti così per il momento...”. Insomma, tutto fuorché una conferma della fiducia. E c'è da dire che non ci si poteva aspettare altrimenti dopo una striscia di insuccessi partita da oltre un mese ormai.

FINE CORSA. Che l'avventura di Ranieri sarebbe arrivata al capolinea a fine campionato, era cosa abbastanza nota. Che però potesse essere allontanato prima di giugno, no, questo nessuno poteva prevederlo, specie dopo i 7 successi consecutivi. Solo una catastrofe poteva portare a una scelta del genere, e il contro-filotto infilzato dai nerazzurri ha proprio le sembianze di tale catastrofe. Ora il Napoli, che sarà davvero l'ultima spiaggia.

RIFONDINTER. Di certo, dovesse saltare Ranieri, non arriverebbe immediatamente il tecnico della rifondazione, ma si sceglierebbe qualcuno a cui affidare la panchina per  questi mesi restanti. Ovvie le candidature quasi automatiche di Bernazzani-Baresi o quella di Luis Figo (che non ha il patentino e dovrebbe essere accompagnato). Da non scartare l'ipotesi Zenga, che però – come spiega la Gazzetta – non vorrebbe essere sacrificato e bruciato da Moratti con un'Inter assai poco competitiva. A meno che non si vogliano affidare proprio all'ex numero 1 nerazzurro le chiavi della rifondazione. Difficile, visto che questa è una scelta che non si è fatta quando sarebbe stato molto più comodo farla. La certezza è che l'Inter, in estate, svolterà, a partire dalla panchina.

TOTO-PANCHINA. Da chi ripartire per costruire un'altra Inter vincente? Dai giocatori, certo, ma soprattutto dalla guida tecnica. E per chi era scettico, questo biennio ha mostrato in tutta la sua crudeltà quanto sia importante un allenatore per una squadra, finanche per una squadra composta da campioni. Forse, soprattutto per questa. Falliti gli esperimenti Benitez, Leonardo, Gasperini e Ranieri (con quest'ultimo che, ribadiamo, ha davvero pochissime colpe), ecco che il top management nerazzurro si trova dinanzi alla scelta su chi puntare per rifondare. Tanti i nomi, tutti potenzialmente ottimi. Da Villas-Boas a Capello, passando per Guardiola, Blanc, Zeman e Bielsa, senza dimenticare Mihajlovic, vecchio pallino. In questa rosa di nomi, vista la volontà di andare sul sicuro, forse bisognerebbe depennare le suggestioni argentine, serbe e boeme, lasciando più chance a lusitani, italiani e francesi. Da verificare la fattibilità della pista catalana.

MERCATO TOP. Di certo, chi arriverà vorrà garanzie per un mercato non più low-cost, non tanto in termini di esborso, quanto in termini di rendimento acclarato. Una volontà, tra l'altro, tracciata anche dallo stesso Moratti, stufo delle scommesse e voglioso di andare su campioni affermati, sebbene giovani e con possibilità di crescita ulteriore. Come l'Araba fenice, dunque, l'Inter sta per rinascere dalle proprie ceneri e lo sta facendo già ora, mentre scriviamo e patiamo una crisi che tarda a finire.


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