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Rinnovo, azzurro e... fiocco azzurro: il momento magico di D'Ambrosio

di Antonello Mastronardi

Come un nuovo, danaroso padrone di casa che rivoluziona la disposizione dell'arredamento e rinnova la mobilia poco dopo aver terminato il trasloco, Suning ha deciso fin da subito di immettere importanti risorse economiche nella sua nuova creatura fin dalla scorsa estate, e si accinge a mettere pesantemente mano al portafogli ancor più nella prossima, quando la rosa nerazzurra sarà irrobustita a partire dagli esterni di difesa, acclarato punto debole dell'Inter. Dalla rivoluzione in essere, tuttavia, saranno risparmiati non pochi elementi, alcuni dei quali solo pochi mesi fa sembravano ben poco organici al nuovo progetto. Il nome di Danilo D'Ambrosio, in questo senso, è il caso più eclatante: accantonato da De Boer intorno alla fine di settembre, il terzino campano è divenuto un vero e proprio portabandiera del nuovo corso targato Pioli, col risultato che l'orizzonte, per Danilo, non è mai stato così roseo.

JOLLY DI RISCATTO  - Da sempre, il laterale campano non ruba l'occhio, e i suoi numerosi detrattori possiedono la memoria lunga, pronti a ripescarvi qualche sciagurata diagonale o l'ennesimo cross finito in fallo laterale. Arrivato in nerazzurro sul finire del mercato invernale 2014, il buon Danilo si è per la verità macchiato di prestazioni assai altalenanti in questi anni. Travolto poi dal marasma dell'era De Boer, il napoletano era ormai finito nel dimenticatoio, salvo essere ripescato da Vecchi nelle due gare che hanno costituito il suo breve intermezzo. Ebbene, con l'arrivo di Pioli, Danilo D'Ambrosio è rinato a nuova vita: sempre presente dal 1' nelle gare di campionato disputate dal nuovo tecnico, l'ex Toro si è rivelato un prezioso jolly difensivo, che ha ben figurato soprattutto quando è stato chiamato al prezioso ruolo di raccordo nel 3-4-2-1. La sua rinascita, peraltro, sta per essere sanzionata da un prolungamento di contratto fino al 2020 con l'Inter, che ne farà dunque uno dei senatori nerazzurri per il futuro. Chi lo avrebbe mai detto.

FIOCCHI AZZURRI - Segnatevi due date: sabato prossimo 18 marzo, la diramazione delle convocazioni di Ventura per le gare con Albania e Olanda potrebbe infatti segnare l'esordio di Danilo D'Ambrosio con la maglia azzurra. Gran colpo, per un giocatore che soltanto pochi mesi fa era in coda alle preferenze degli addetti ai lavori. Infine - non ce ne voglia Ventura- la data più importante, quel 28 febbraio scorso in cui Danilo è diventato papà del piccolo Leonardo. Ebbene, al termine di questo straordinario momento personale del terzino campano, siamo convinti che è proprio dalla conferma di elementi come D'Ambrosio che la costruzione di un ambiente vincente non possa prescindere: il laterale è oramai un simbolo, una figura cui tutta la squadra è riconoscente per via di un'indiscutibile abnegazione alla causa. Nell'architettura della prossima Inter, come ha confermato ieri anche il vice president Javier Zanetti, figureranno molti italiani che, una volta arrivati ad Appiano, saranno chiamati a creare quel famoso zoccolo duro a tinte azzurre da molti additato come primo motore immobile delle fortune juventine in questi anni. Certo, è giusto e opportuno che la dirigenza nerazzurra si guardi intorno, affinché anche sugli esterni di difesa l'Inter torni a ragionare da grande squadra; nessuno si dimentichi, però, di Danilo D'Ambrosio, il corridore indefesso che, in campo o dalla panchina, farà parte a pieno diritto di quello zoccolo duro, pronto a godersi il suo insperato momento di celebrità.


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