Ronaldo: ''Simeone è un top, tornerà all'Inter per allenarla. Sulla Juve...''
Fonte: Gazzetta dello Sport
Tutto pronto per la finalissima Champions Real-Atletico. Ronaldo, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, anticipa i temi della sfida del Meazza. "Sarà una bella finale, è una bella storia. Zidane è arrivato da pochi mesi ed è subito qui. Dico la verità, non lo vedevo così portato a fare il tecnico. Il Cholo invece è sempre stato così, si capiva da anni che cosa sarebbe diventato, con la sua attenzione alla tattica. Ma Zizou trasmette la sua filosofia, la filosofia di un talento", dice il Fenomeno.
Con Guardiola e il guardiolismo sconfitti, resta a Milano la sfida fra il cholismo e le individualità del Real. In una finale contano più l’organizzazione e la filosofia o i guizzi di un campione?
"Contano le motivazioni. C’è tanta tensione e la tattica sfugge: vincerà chi è più motivato".
Meglio il Cholo battagliero o lo Zidane appeso ai suoi talenti?
"Io sono innamorato del calcio giocato bene, del fair play. Simeone ha un temperamento argentino e trasmette ai giocatori cose che a me non piacciono, però è un grande allenatore. La sua squadra gioca bene, chiusa e compatta. Ha un suo stile ed è difficile da affrontare".
Crede che sarebbe l’allenatore giusto per l’Inter?
"Credo che prima o poi tornerà, l’ho detto tante volte, perché a questo club è molto legato".
E lei è ancora legato a Milano?
"Come potrei non esserlo? Qui mi vogliono bene, l’accoglienza è fantastica, anche da parte delle generazioni che non mi hanno visto giocare. Peccato che le squadre italiane non stiano facendo bene negli ultimi anni e che la finale a Milano si debba giocare fra club stranieri. Ma l’Italia è la storia del calcio e spero che le squadre italiane si riprendano la loro grandezza in Europa".
Per la verità la Juve ha giocato la finale un anno fa, ma forse lei non considera molto la Juve...
"No, non molto. Sono stato anche a Berlino a vedere la finale con il Barcellona e posso dire che non c’è stata partita. La Juve vince da cinque anni in Italia, ma in Europa è un’altra cosa. Comunque spero davvero che i club italiani tornino al livello di un tempo non troppo lontano".