Sette partite alla fine e l'Europa chiama: Kovacic in campo, ora o mai più
Adesso o mai più. Questa è la situazione in cui si trova Mateo Kovacic. I tifosi da tempo ne invocano un maggiore utilizzo e adesso, causa le prestazioni non certamente positive di Alvarez e Guarin, per il centrocampista croato, da tempo relegato al ruolo di riserva, potrebbe essere l'occasione buona per rilanciarsi definitivamente agli occhi di Mazzarri.
Contro il Bologna, sabato sera, anche per dare una scossa all'ambiente, il tecnico livornese potrebbe tornare a puntare su Kovacic dal primo minuto a due mesi di distanza da Juventus-Inter, gara che segnò l'incrinatura del rapporto del gioiellino croato e Mazzarri che nel dopo partita affibbiò a Mateo la responsabilità di buona parte della sconfitta. Da allora solo 72 minuti giocati, qualche lampo del suo talento cristallino, ma nulla di più. Adesso, però, con un Alvarez non al meglio dopo l'infortunio e con Guarin in cerca ancora di tranquillità, si profila un suo utilizzo da mezzala nel 3-5-2 di Mazzarri o, magari, da trequartista nel 3-4-2-1 utilizzato nel primo tempo di Livorno.
Quest'ultima variante tattica potrebbe fare al caso di Kovacic che potrebbe liberarsi dai compiti difensivi che ne pregiudicano anche la fase offensiva e, partendo 30 metri più avanti, potrebbe essere più efficace in zona gol sia per se' che per la squadra. Mateo ha un'altissima percentuale di passaggi realizzati (più del 90%, ndr) e questo unito alla sua capacità di saltare l'uomo potrebbe essere la chiave per scardinare una difesa arroccata come quella del Bologna.
Ad un girone di distanza dall'unico assist in stagione, quello contro il Livorno, proprio dopo aver saltato un paio di uomini, questa è l'occasione giusta per sciogliere tutti i dubbi che aleggiano attorno al croato. Adesso o mai più, Kovacic.