Si torna all'antico e all'usato sicuro: a Bologna con rombo e Muntari
Claudio Ranieri, nel primo allenamento ad Appiano Gentile, ha mostrato idee chiare. L’Inter torna all’antico, al modulo dei successi avuti con Roberto Mancini e con Josè Mourinho, prima che il portoghese passasse al 4-2-3-1, perfezione tattica che portò i nerazzurri a conquistare tutti i titoli disponibili. Si torna alla formula centrocampo a tre, Sneijder e due punte, formula propria di questa Inter. Ranieri vara così il piano del rilancio, un rilancio che parte da certezze consolidate. L’olandese, come già detto in precedenza, unica luce nel periodo buio targato Gian Piero Gasperini, ritorna a casa, ritorna alla sua posizione prediletta, dietro le due punte che saranno Giampaolo Pazzini e Diego Forlán. L’uruguaiano giocherà molto più vicino alla porta rispetto al passato, quando era costretto ad agire largo sull’esterno e a un logorante lavoro difensivo. Pazzini esordirà dall’inizio ed è pronto a scaricare tutta la sua rabbia, accumulata in un periodo di panchine e musi lunghi.
Il centrocampo, reparto sotto accusa di questo periodo, deve fare ancora a meno di Dejan Stankovic e Thiago Motta, che non rientreranno prima della sosta delle Nazionali di inizio ottobre. Ranieri opta perciò per la coppia di argentini Zanetti, Cambiasso, con quest’ultimo che torna davanti alla difesa (ruolo prediletto) e Javier Zanetti sul centro destra e per il rispolverato Sulley Muntari, che da possibile partente (sino al 5 settembre, quando si cercava di piazzarlo all’ultimo secondo in Turchia) diventa tappabuchi necessario per contenere le ingenti perdite di uomini a centrocampo. In futuro si vaglieranno con calma le posizioni dei giovani Obi, Alvarez e Poli che verranno inseriti con cautela. Ora però si punta sull’usato sicuro.
Ipotizzando l’Inter di anti-Bologna, avremo: Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti, Cambiasso, Muntari, Sneijder, Forlán, Pazzini.