Sneijder sempre ago della bilancia: i tifosi gli chiedono Madrid!
La sconfitta dell'Olimpico è ormai digerita, non c'è tempo per rimuginare troppo sulla serataccia dell'Olimpico. Il mercoledì di Champions è troppo vicino per distrarsi e leccarsi le ferite di campionato, il Cska Mosca è già nelle menti di Mourinho e dei giocatori dell'Inter. Ieri la squadra è già tornata a lavorare sul campo, una sgambata dopo le fatiche romane, il minimo indispensabile per non perdere il ritmo e farsi trovare pronti all'impegno contro i russi a San Siro. Anche la partita dell'Olimpico ha confermato un dato di fatto: a questa Inter serve da morire Wesley Sneijder, l'unico a creare qualcosa di interessante contro i giallorossi, ultimo caso di una lunga serie di partite in cui l'olandese è stato l'artefice del gioco offensivo nerazzurro. Non è un mistero per Mourinho che Sneijder sia l'ago della bilancia tattica della sua squadra, in sua assenza l'Inter fa fatica a creare gioco e a produrre occasioni. Perfino contro i giallorossi il trequartista ex Real Madrid è stato protagonista praticamente in tutte le azioni pericolose degli ospiti, andando un paio di volte al tiro pericolosamente. Non è una coincidenza se la rete di Milito sia frutto di un suo assist, al termine di un'azione da lui stesso tenuta viva testardamente.
I compagni lo sanno, il tecnico ne è consapevole e anche i tifosi affidano a Sneijder le loro speranze Champions. Ieri, ad Appiano Gentile un gruppo di loro ha persino esposto uno striscione chiarissimo: "Wesley portaci a Madrid", un riferimento alla finale di Champions League che si disputerà proprio nella capitale spagnola, che lui, tra l'altro, ormai conosce bene. Molto dipenderà dalle sue condizioni fisiche (ultimamante ha sofferto un problema all'adduttore, ma sono stati frequenti i suoi problemucci muscolari nella sua prima stagione da interista) e, soprattutto, dalla sua tenuta mentale. Sneijder infatti eccede talvolta in proteste plateali nei confronti dei direttori di gara, rei di non proteggere il suo talento dalle grinfie e dall'irruenza dei giocatori avversari, che consapevoli del suo valore lo aggrediscono in ogni zona del campo. Costringendolo, così, ad arretrare il proprio baricentro e a limitarne la visione di gioco. Se il numero 10 riuscirà a garantire sempre un livello elevato nelle sue prestazioni, potrà prendere per mano l'Inter e accompagnarla nella 'sua' Madrid, tornando a giocare nello stadio che non lo ha accolto come si sarebbe aspettato, nella speranza di prendersi una meravigliosa rivincita.