Sneijder un problema, ma per gli altri: Ranieri pensa al duo con Ricky
Per puro caso, uscito di scena lui, l’Inter ha trovato grande solidità difensiva e continuità di risultati. Stiamo parlando di Wesley Sneijder, fermatosi lo scorso 19 novembre, per un infortunio al retto femorale. Ma è ovvio che si tratti solo di un caso. Claudio Ranieri, da tecnico esperto e navigato, ha sostituito la sua classe, la sua visione di gioco, con un atteggiamento tattico più prudente, svariando dal 4-1-4-1 al 4-4-2 lineare. Ma il tecnico romano ha sempre definito Wesley il ‘fiore all’occhiello’ di questa Inter, valore aggiunto e uomo dalla classe superiore, un problema per gli avversari, non certo per lui, il quale sapeva che un giorno sarebbe tornato. Motivo per cui ha studiato e studia il modo per integrarlo in questa Inter, o meglio per far girare questa Inter intorno a lui.
4-4-2 SOLIDO E VINCENTE – Claudio Ranieri ha dovuto far fronte alle difficoltà difensive dell’Inter, passata, nel corso degli anni, da una linea compatta (Mourinho) a una linea molto più alta (Benitez) o addirittura isolata (Leonardo) sino alla famosa difesa a tre di Gian Piero Gasperini, motivo di numerosi tormenti per i tifosi nerazzurri. Tutte le sicurezze a livello difensivo, costruite dallo Special One, si sono man mano sgretolate sotto le altre gestioni tecniche, che avevano diversi metodi di lavoro sulla fase difensiva, rispetto al portoghese. Ranieri sta cercando di recuperare quello che di fatto era il punto forte dell’Inter vincente. Lo ha fatto schierando un 4-4-2 (in origine era 4-1-4-1) con il doppio esterno (Maicon-Faraoni sulla destra) oppure un trequartista spostato sull’esterno (Coutinho e Alvarez si sono spartiti il posto) con Nagatomo sulla sinistra. Una maniera per chiudere al meglio le fasce in fase di non possesso, con l’argentino e il brasiliano bravi nell’assecondare le richieste tattiche del tecnico in fase di non possesso.
LE MERAVIGLIE DI RICKY – In questo contesto è esploso Ricardo Alvarez, oggetto misterioso sino a ottobre, uomo in più dal 19 novembre, quando cambiò il volto alla gara col Cagliari e di fatto alla sua stagione. L’argentino, sul quale a Milano puntano in maniera importante, come detto prima esegue al meglio il lavoro tattico che gli chiede Ranieri, il quale dalla panchina lo telecomanda a distanza, dando lui consegne difensive e suggerendogli i movimenti da fare in fase di possesso palla, quando è il momento di attaccare lateralmente, puntando l’uomo, oppure di tagliare verso il centro e cucire la manovra. Dopo la gara contro l’Udinese (la più anarchica, motivo per cui venne sostituito) Ricky ha ritrovato fiducia nei propri mezzi, fornendo un contributo importante nelle vittorie con Genoa (assist al ricamo per Nagatomo), Lecce (assist per Milito e gol del 4-1) e Parma (primo tempo sontuoso condito dal cross per il gol dell’1-0 del Principe).
IL TANDEM, LA SOLUZIONE IDEALE – Sneijder sarà certamente un problema, ma per gli avversari. Claudio Ranieri, come detto prima, non si farà certamente trovare impreparato dal rientro dell’olandese, motivo per cui potrebbe ridisegnare la squadra su misura intorno a lui. Magari con il cosiddetto ‘Schema ad albero di Natale’, composto da due rifinitori puri (Alvarez e Sneijder) dietro a un'unica punta, con Milito e Forlan adattissimi a tale schema, abili a gestire il pallone in fase di possesso e dettare la profondità. Diverso invece il discorso per Giampaolo Pazzini, il quale ha bisogno di palloni che giungono dall’esterno in area di rigore, per meglio sfruttare la sua rapidità, il senso del gol e le sue capacità aeree. Potrebbe essere questa (il duo) la soluzione per il ‘problema Sneijder’, problema per gli avversari però, non certo per Claudio Ranieri, il quale sa come risolverlo.