Spalletti: "Atalanta fisica, serve essere pronti. Più rotazioni a dicembre. L'Italia? Niente alibi"
Fonte: dall'inviato al Suning Training Centre, Mattia Todisco
Archiviata l'ultima pausa per le Nazionali e con essa la delusione azzurra, l'Inter si rituffa nel campionato e lo fa ospitando domenica sera l'Atalanta al Meazza. Di questo e altro Luciano Spalletti parlerà durante la conferenza stampa pre-partita al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e offre la diretta testuale delle parole dell'allenatore.
Sentite che sta diventando un fattore l'amore di San Siro?
"Ne parlano spesso i giocatori in spogliatoio. Vogliono contribuire a questo abbraccio dei tifosi cercando di farli divertire e di fare fino in fondo il dovere del professionista. Siamo felicissimi di questo abbraccio. E' come se ci avessero detto che volevano una responsabilità. In una città così moderna come Milano si vive ancora lo stadio come una volta, quando i beniamini non li vedevamo altrove se non sul rettangolo di gioco. Oggi siamo sotto i riflettori sempre ma ai nostri tifosi non basta. E' una sensazione bellissima. Dalla panchina sembra di essere nello stadio degli echi. Senti arrivare l'amore per l'Inter da tutte le parti".
Come ha ritrovato i nazionali?
"Gli italiani sicuramente dispiaciuti, però non stendiamo tappetti alle giustificazioni. Non possiamo regalare turni di nessun genere. Quando entriamo in campo dobbiamo tentare di fare il massimo con la stessa forza che hanno sempre fatto vedere i nostri calciatori. Non possiamo crearci distrazioni, le nostre ambizioni non possono includere debolezze caratteriali che vengono dalla non qualificazione ai Mondiali, anzi deve servire per una reazione, mandando dei messaggi forti sul nostro calcio, che ha un valore e non deve copiare modelli in Germania o Francia. Basta lavorare guardando al nostro passato".
Da uomo di calcio cosa pensa di quel che si è generato nei giorni successivi all'eliminazione?
"Io faccio parte di questo calcio, più che dare opinioni devo vedere cosa si può fare. Anch'io faccio parte del movimento e devo creare i presupposti per lavorare meglio e contribuire affinché il nostro calcio sia migliore. L'eliminazione è epocale perché non è mai successa e quindi ci trova impreparati. Vediamo quali saranno le prossime uscite della Federazione. Però non dobbiamo giocare a nascondino, per cui quello 'tanato' è solo Ventura. Bisogna prendersi le proprio responsabilità".
Cosa pensa dei gol subiti nelle ultime partite?
"Bisogna fare attenzione e migliorare. Quando i nostri avversari fanno giocate di grande qualità e sono superiori al nostro massimo si accettano, se c'è un po' di timidezza nel nostro modo di fare bisogna trovare soluzioni nuove".
Pensa di aver trovato la formazione ideale?
"Avevamo bisogno di un po' di certezze. Quando ho cominciato a lavorare con i direttori dovevamo trovare un po' di solidità e questa si può 'allargare', perché ci sono altri calciatori che possono far parte della squadra che ha giocato finora con maggiore minutaggio. Soprattutto in questo periodo a dicembre dove avremo gare infrasettimanali avremo bisogno di molti altri e dobbiamo lavorare bene per essere pronti. Abbiamo dimostrato sostanza e solidità ma nella lunghezza del campionato c'è bisogno di tutta la rosa. Il loro modo di lavorare mi piace molto, in questo settimana dopo le nazionali abbiamo fatto un paio di riunioni per riprendere in mano il discorso e mirare di più all'interesse nostro più importante, cioé che bisogna fare risultati e non possiamo regalare nessun turno. Le altre corrono forte, ma i segnali dei nostri calciatori sono di una squadra forte sul campo e nella testa. Lavorano duro, in un modo che comprende anche il tentativo di voler giocare ma non è il tentare di prendere il posto del compagno, ma il fare di tutto per giocarci assieme. Finché vedo questa intenzione si può stare tranquilli".
Si parla delle squadre B, le farebbe piacere poterne avere una?
"Secondo me potrebbe essere una delle soluzioni, ma è meglio non dire cose campate per aria, ragionando in maniera più approfondita. Però ripeto che i responsabili devono venire fuori. Nell'Inter io sono responsabili, se l'Inter non va bene è giusto se la prendano con me ad esempio. Sulle seconde squadre posso dire che le ho avute in Russia, giocavano il giorno precedente alla prima e potevo mandarci tutti i calciatori che volevo. Avevano più sostituzioni per poterli far giocare e secondo me funzionava. Anche perché hai la possibilità di mischiare le qualità che ti permettono di capire se il livello di questi ragazzi è uguale a quelli della prima squadra".
Può influire domani il fatto di scendere in campo per ultimi?
"Noi dobbiamo andare fortissimi per stare tra le prime quattro. Non vedo quale possa essere il vantaggio se la qualità è quella espressa da chi sta davanti. Non dobbiamo spendere energie per stare in ansia per gli altri risultati. Se mi chiede del derby della Roma, a quei calciatori voglio bene e quindi sono per la Roma, perché ho condiviso tutto con loro come con quelli che ho adesso. Io non mando a letto nessuno, né vieto qualcosa a nessuno. Le cose le si devono sapere da sé. L'Inter è una cosa importante e si va in campo perché tutte le volte ne abbiamo 60mila a guardarci e non si possono tradire. Poi sul derby dico che ognuno delle partite fa quel che gli pare, ma la guarderò senza alcuna tensione".
Avere un pubblico così può incidere sulla testa dei calciatori?
"Il fatto che i calciatori sappiano che c'è una partecipazione così numerosa fa capire agli stessi quanto possono incidere sul sentimento delle persone. Sono professionisti e hanno delle responsabilità".
Sull'allargamento dei giocatori che avranno più minutaggio: quando scatterà il momento di Dalbert?
"Il suo è un ruolo dove ne ho tanti. Finora ha giocato di più Nagatomo ma io lì ho anche lo stesso Dalbert, Cancelo, Santon, che è uno che conosce il calcio. Domani ad esempio si gioca con l'Atalanta che non ha preso gol su palla inattiva e ne fa più di tutti. Fisicamente sono strutturati da calciatori di basket e giocano anche bene con i piedi. Sui calci da fermo se non hai fisicità soffri perché se la palla passa dove hai un gap di trenta centimetri di differenza soffri. Il momento della palla inattiva è frequente nel nostro campionato, sono cose che vanno tenute in considerazione e Santon tra le sue qualità ha anche questa".
Ha detto che con l'Atalanta non ci sono trappole. Perché?
"Non ci sono trappole con l'Atalanta perché sai già che non sono facili. I giocatori leggono i giornali, se leggono che sono facili può diventare una trappola, ma con l'Atalanta si sa che è di alto livello. Chi gioca contro l'Inter, ad esempio, è già motivato".
Qual è la chiave tattica per partite come queste?
"Con l'Atalanta si va subito sull'impatto fisico, se non saremo pronti sarà durissima. Poi i nostri avversari si esaltano nei duelli individuali. Se non saremo pronti a reggere botta sarà dura. Poi avendo quella qualità si possono creare degli spazi per giocarci, ma dipende sempre se sei bravo a sviluppare queste libertà di scegliere, perché loro te lo vietano. Ti saltano addosso e da qualche parte una palla libera la devi creare. Queste possono essere difficoltà e vantaggi".
Sono tutti a disposizione?
"Sì, abbiamo recuperato anche Icardi che purtroppo aveva avuto questo problema e ha iniziato ad allenarsi questa settimana. Però ha fatto bene i due ultimi allenamenti più duri e quindi giocherà. Anche perché è uno di quelli per cui giocare una volta a settimana è poco, vuole giocarne due. Se lo invitate al calcetto infrasettimanale secondo me viene...".
In molti hanno pensato a lei come successore di Ventura. Se dovesse arrivare una chiamata come reagirebbe?
"Io vi ringrazio, ma ho la mia posizione ora. Mi piacerebbe farlo ma non ora, perché voglio e devo lavorare bene per l'Inter. Se mi chiede chi vedo bene come commissario tecnico della nazionale dico Ancelotti. E' il numero uno, ha carisma, esperienza e consenso di tutti. E' una bellissima persona e un bravissimo allenatore. Ce ne sono anche altri ma per la nazionale serve il meglio e lui lo è".
Viste le sue considerazioni domani gioca Santon? E come è tornato Joao Mario dalla nazionale?
"Abbiamo un buon gruppo, stiamo volentieri a lavorare insieme e quindi si tenta di tenere presente tutto. Magari in qualcosa non si interviene ma si guarda tutto. Questa settimana abbiamo fatto il montaggio delle performances individuali in nazionale per farle vedere ai giocatori. Si parla con tutti. Joao Mario non ha detto nulla di particolare, ha detto cose correttissime che può e deve dire. Poi è chiaro che c'è una presa di coscienza su quel che sta facendo chi sta giocando più spesso. Cancelo stesso vorrebbe partecipare, si sta allenando benissimo, ma adesso la situazione è questa anche se poi dobbiamo essere preparati a giocare tutti. Su quello tenterò di sbagliare il meno possibile, tenendo conto di tutto. I ragazzi fanno bene il loro lavoro e hanno intenzioni dirette e sane".
L'eliminazione in Nazionale condizionerà la partita di domani?
"Dimostrare di meritare di poter giocare nell'Inter passa anche da queste situazioni. Mi aspetto una reazione corretta perché ad oggi nessuno mi ha fatto vedere che dobbiamo mettere mano da qualche altra parte. Però chi è dietro è pronto per dare il proprio contributo. E non dobbiamo farci condizionare da quel che è accaduto in Nazionale".