Spalletti autocritico: "Devo ambire a fare qualcosa di più, non sono contento del mio lavoro. All'Inter..."
Dopo le fugaci dichiarazioni strappategli ieri sera da Sportitalia all'uscita dalla sede interista al termine del summit di mercato al quale ha partecipato assieme a Walter Sabatini e Piero Ausilio, Luciano Spalletti oggi ha concesso un'intervista esclusiva a Premium Sport. Ecco le parole del tecnico di Certaldo: "Buon anno a tutti i nostri tifosi, a tutti coloro che vogliono bene all'Inter - il messaggio d'esordio del tecnico di Certaldo -. Noi pensiamo alla Fiorentina già da San Silvestro, anche perché quest'anno il calendario è stato creato in modo da riempire qualsiasi spazio ed è giusto così. Perché nelle feste più belle dell'anno è giusto mettere lo spettacolo più bello dell'anno, quello del calcio italiano".
Sei mesi di Inter, quale è il bilancio?
"Se penso ai punti che ho fatto l'anno scorso, vedo che sono gli stessi dell'anno passato; però poi io devo ambire a fare qualcosa di più, quindi non sono contento del mio lavoro. Sicuramente l'Inter è qualcosa di emozionante, che ti crea una passione vera, basta guardare dentro la storia. Dobbiamo lavorare per sentirci dentro Inter, per essere l'Inter: questa cosa farà la differenza".
Avvio importante, poi la frenata: come valuta il girone?
"Io guardo i miei risultati oltre che quelli della squadra, se riesco a tirare fuori il massimo. Secondo me abbiamo fatto dei buoni numeri, ma abbiamo a disposizione qualcosa di più. Dobbiamo darci una mossa nel ritorno".
Come si spiega il calo post-Chievo?
"Si parla di problema psicologico, ma io starei molto più leggero, perché poi ci vogliono gli specialisti in tutti i campi. E lo psicologo del gol è Mauro Icardi, anzi domani parlerà prima dell'allenamento e lui troverà la soluzione per il gol di squadra".
Mercato, si aspetta qualche regalo?
"Non mi aspetto niente, non mi incatenerò ai cancelli della Pinetina se non arriverà nessuno. Penso di aver una squadra forte, dei direttori forti che se avranno la possibilità di migliorarci lo faranno, loro sono come Bono e Bruce: la suonano e cantano a tutti sul mercato".
Alternative?
"Non so quanto potrebbero far comodo, nel senso che noi abbiamo delle soluzioni per tutto. Noi siamo già comodi così, è chiaro che se succedono cose straordinarie, in qualche postazione dovremo mettere qualche giocatore a livello numerico. A livello qualitativo abbiamo tutto. Vorrà dire che vedremo ombre interiste dappertutto (ride ndr)".
Rischio di perdere big?
"Il discorso è un altro, fino a che i giocatori sono in scadenza, i procuratori determinano. Quando sono sotto contratto, decidiamo noi. Quindi noi agiremo in perfetta sintonia con le necessità dell'Inter".
Suning ambiziosa, le hanno fatto qualche promessa?
"Si vede che hanno a cuore le sorti della società, si potrebbe dire che è una proprietà che dà continuità ai grandi presidenti dell'Inter perché hanno potenzialità, amore verso i colori. Steven è uno competente, e vivi qui perché vuole contribuire a migliorare le cose dell'Inter, di conseguenza noi siamo a posto".
Obiettivo 2018?
Quello di vedere 65mila sempre allo stadio e se lavoreremo bene, il futuro sarà qualche volta 80mila. Il numero delle persone allo stadio dirà quello che siamo riusciti a fare, loro saranno determinanti".