Spalletti: "Con gli interisti è tutto facile, la loro vicinanza ci fa sentire più forti. Vederne 60mila..."
Grande ospite della cena organizzata questa sera a San Siro per gli Inter Club è stato il tecnico nerazzurro Luciano Spalletti, che si è prestato a rispondere alle domande dei sostenitori presenti. Arrivato sul palco, il tecnico di Certaldo ha debuttato così: "Vi ringrazio di poter ricevere questo abbraccio da parte vostra. Insieme a voi è tutto facile, sin dal primo momento in cui ci siamo incontrati è come se aveste voluto sottolineare che ci siete anche voi e che volete un po’ delle nostre responsabilità, visto che vi abbiamo trovato a San Siro sin dall’inizio ed è stato importante sentire da subito la vostra vicinanza che ci fa sentire più forti. Poi se parliamo di allenatori, c’è l’era di Trapattoni, Herrera, Mourinho… Quando si va per tifosi non c’è periodo storico, perché voi ci siete sempre stati”.
Cosa l’ha colpita di più del mondo Inter dal suo arrivo?
"Questa fiducia, questo sentimento che ci avete dato a disposizione sin dal primo momento. Non credevo neppure questo, da quando sono diventato allenatore dell’Inter tutti i vicini di casa hanno manifestato il loro essere interista, quando è successo questo fatto ho trovato grandissima amicizia di tutti i tipi per questo amore che vivono per questa squadra e questa società".
Sul numero di tifosi presenti allo stadio:
"Una media di quasi sessantamila a partita, in una città come Milano dove funziona tutto, è come tornare agli antichi sapori col maestro che gioca a pallone. La presenza di tanta gente e dei bambini a San Siro ci fa tornare indietro nel tempo, quando gli stadi erano pieni e si andava a tifare per i nostri colori e bella. Vero, c’è stata anche la partita col Milan, dove 7-800 erano di loro, però insomma…".
Pensa che tra le giovanili possano esserci già i possibili titolari di domani?
"Li seguo sì, la collaborazione con Stefano Vecchi è eccezionale. È venuto in ritiro con noi, ci parla delle qualità dei suoi ragazzi, poi mettendoli a nostra disposizione ci dà l’opportunità di vederli in un contesto reale. Noi siamo tranquillissimi, poi in questo caso è bene fidarsi di quello che dicono gli allenatori delle giovanili; bisogna premiare quelli che hanno qualità calcistiche e disponibilità mentale a diventare campioni".