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Spalletti: "Domani vedremo se abbiamo la mentalità giusta"

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: dall'inviato al Suning Training Centre (Appiano Gentile), Mattia Todisco

Dopo cinque vittorie consecutive tra campionato e Champions League, l'Inter punta a toccare quota 6 prima della sosta per le Nazionali. Servirà perciò battere la Spal che, in casa, è da considerarsi avversario ostico. Questo e altri i temi della conferenza stampa di Luciano Spalletti al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e riporta in diretta testuale le sue parole.

C'è un pericolo per domani legato all'aspetto della concentrazione?
"Penso di avere a che fare con persone che pensano in maniera corretta. Ci è successo di riabbassare il livello di tensione e qualità di gioco di partita in partita. La prima cosa da fare è mantenere quelle qualità che abbiamo preso in queste vittorie. Sono sicuro che la squadra sarà pronta dal punto di vista mentale. Dobbiamo completare questo periodo e lo dovremo fare domani prima della sosta. Sappiamo delle insidie della partita, per cui come si è detto ai calciatori la musica della Champions la sento anche domani prima di andare in campo. Se qualcuno non la sente può metterla sul telefonino per farla squillare".

I dati sui chilometri di Brozovic e Vecino dicono che è meglio dar loro un turno di riposo?
"Se quelli lì in mezzo hanno corso troppo è perché gli è rimasta una fetta di campo troppo grande, vuol dire che gli attaccante non li aiutano. Non è che loro fanno bene, sono gli altri che li fanno correre qualche metro di più. Se ne fanno meno si avvantaggia la qualità".

Domani dobbiamo aspettarci il turnover?
"Questo fatto del turnover mi garba poco. Io sostituisco i titolari con dei titolari. La rosa è ampia perché doveva essere così. Ci sono delle difficoltà a dover rimettere 95' due giorni dopo per tre volte di fila gli stessi. Visto che la società ha lavorato benissimo sotto l'aspetto del numero dei calciatori, ora bisogna usarli. Che poi io decida per l'uno o l'altro la cosa fondamentale da sapere è che in campo va l'Inter".

Quella col Psv è stata la migliore Inter della stagione? Può essere un punto di ulteriore svolta?
"Il miglioramento non può che essere un sostegno al fatto che stiamo lavorando nella maniera giusta. Dobbiamo metterci ancora più disponibilità e attenzione. Per me non abbiamo ancora espresso il nostro massimo e queste vittorie non devono farci stare comodi. Quando si indossa la maglia dell'Inter ogni partita è un esame e ogni situazione siamo chiamati a dimostrare tutte le volte di essere da Inter. Abbiamo fatto bene, con dei risultati molto importanti in una competizione unica. Siamo riusciti a mantenere l'equilibrio anche dopo lo svantaggio che è fondamentale perché in passato è saltato il banco. Siamo sulla strada buona, dobbiamo mantenere l'attenzione e fare risultato domani".

E' più soddisfatto di essere rimasto 90' in partita quasi sempre o del fatto che spesso non le avete chiuse, come a Bologna?
"Sono soddisfatto sotto l'aspetto del carattere e della mentalità. Mi soddisfa il fatto di essere rimasti in grande equilibrio, ma domani vedremo se questa mentalità è a pelle o sotto pelle. Se è a pelle c'è il rischio che dopo un paio di docce vada via, altrimenti rimane anche dopo la doccia".

C'è qualcosa che identifica il cambio tra la sconfitta con il Parma e il momento attuale?
"Il risultato è quello a cui si allude, ma il comportamento di squadra con il Parma è stato quello di una buonissima partita. Non abbiamo creato tante occasioni ma a campo aperto, dove ci potevano far male, non abbiamo concesso quasi niente. Siamo stati equilibrati, aggressivi per togliere costruzione al Parma. Ci sono stati episodi che potevamo sfruttare meglio e non lo abbiamo fatto perché poi gli altri fanno densità abbassando la squadra e trovare spazi diventa difficile. Noi dovevamo andare di più dietro la linea difensiva. Il risultato è stato quello ma la prestazione non è stata molto diversa da altre in cui abbiamo vinto. Quel che fa la differenza è sempre il lavoro, la disponibilità. Credere in quel che si dice e si fa e andare avanti. L'Inter decide di percorrere una strada e tutti ascoltano e guardano. Abbiamo calciatori che sono abituati a sentir parlare di calcio, non di favole. Abbiamo avuto delle complicazioni, si è pigiato più forte e siamo passati".

FcIN - Cambiare in qualche modo i calendari in modo da avere uno spazio definito per nazionali e club potrebbe aiutarvi di più?
"Si può anche sistemare qualcosa di differente ma non ho messo ancora la testa e mi sarebbe difficile dare una risposta senza fare confusione".

Quando parla di un possibile miglioramento si riferisce più alla squadra o ad alcuni singoli?
"Fin quando le vittorie faranno notizia e lei mi parla di chi non ha dato il massimo significa che non siamo ancora arrivati a quel che dobbiamo essere. Alla Juventus questo non si domanda. Per noi deve essere normale mantenere il passo per un lungo tragitto. Se mi si fanno queste domande è perché non siamo quelli".

C'è un giocatore che l'ha stupita di più?
"Per me è difficile perché io sono predisposto verso i giocatori. E' chiaro che vedere Borja Valero, che ha 45 anni (ride, ndr) e con quel passato sta fuori 4-5 partite, si allena sempre al massimo e poi quando gioca fa la differenza in 5' mi viene da dire lui. Mi viene da dire che più Borja Valero abbiamo come voglia, qualità di essere dentro la partita e mettere l'Inter davanti a tutto e più riusciremo a fare una strada importante".

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