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Spalletti: "Far vedere appartenenza è la soluzione. Non buttiamo quel che si è fatto finora"

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: dall'inviato al Suning Training Centre (Appiano Gentile), Mattia Todisco

A un orario insolito, Luciano Spalletti è protagonista della conferenza stampa pre-partita al Suning Training Centre, alla vigilia di Inter-Udinese. FcInterNews.it è sul posto e riporta in diretta testuale le parole dell'allenatore nerazzurro.

Da dove riparte la squadra? Qualcuno è frastornato?
"E' fondamentale vedere la reazione subito dopo la partita e come ci si allena. Come ci si confronta col dialogo sulla partita e l'atteggiamento nel riallenarsi. Devo dire che secondo me questi ragazzi meritano il sostegno dei tifosi per aver fatto vedere il dispiacere per quanto successo e la voglia di esserci e rigiocare subito una gara come quella di domani perché sanno benissimo che quello è il primo passo. Non ti porta a destinazione ma ti sposta da dove sei rimasto. Il far vedere appartenenza per la situazione che stanno vivendo è la soluzione a tutto".

Trova analogie con la crisi dello scorso anno?
"Per me è differente. Voi andate a vedere il risultato, io devo vedere anche gli episodi che hanno determinato la partita e a me sembra molto differente. Questi giocatori stanno lavorando nella maniera giusta. Abbiamo perso una partita che fa male, che crea difficoltà per le reazioni dei nostri stessi tifosi. Ma poi, come ho sentito dire in altri casi, siamo usciti dalla competizione per differenza reti agli ultimi 10'. La squadra per me ha fatto bene, al di là della reazione un po' nervosa dopo l'1-0 ha fatto molto bene. Meritavamo di vincere, abbiamo creato molte opportunità. E' chiaro che un risultato così fa una grande differenza, ma ai sorteggi nessuno ci dava una possibilità di passare il turno e invece l'abbiamo portata agli ultimi 10'. Dovevamo fare di più ma non mi sembra che sia il caso di demolire quanto fatto dalla squadra in questo anno e mezzo. Perlomeno mi sembra ci sia la volontà, per come è stato trattato il nostro risultato, di andare a demolire quanto abbiamo creato e invece quello resta lì. Per questo io ripeto che questi calciatori meritano il sostegno dei tifosi".

C'è qualcosa da cambiare per affrontare il resto della stagione?
"Dipende un po' dal vedere da dove siamo partiti. Siamo a -14 dalla Juventus, siamo partiti da -29, dal settimo posto. Tutti ci davano impossibilitati a passare il turno. Poi è chiaro che abbiamo perso questa partita e per come la squadra si era preparata la possibilità di giocare l'ultima gara era possibile passarlo il turno, perché aveva fatto un grande girone d'andata. E' chiaro che c'è un po' di delusione, ma noi non dobbiamo ribaltare nulla di quel che abbiamo fatto finora. Ci siamo costruiti un tragitto da portare avanti. Su quello stiamo lavorando e ci stiamo basando adesso perché io non vedo nelle partite in cui non abbiamo vinto o in cui abbiamo perso differenza dagli avversari da dover ribaltare quel che è il lavoro fatto. Poi è chiaro che per quanto mi riguarda è giusto tenere il mirino su di me, non i calciatori. Perché i calciatori stanno facendo quel che debbono fare e hanno fatto vedere anche in questo caso di voler lavorare in questa direzione per il comportamento avuto. Statene certi che prenderanno in esame quanto successo e rimarranno sul carro a lavorare per i nostri obiettivi".

Cosa si aspetta porti Marotta al club e alla squadra?
"E' un professionista importante e riuscirà a dare il suo contributo. Ha esperienza di poter stare a confrontarsi con il palazzo dove si vanno a creare le regole per il calcio in generale e sa stare nello spogliatoio perché ha avuto contatto con i calciatori per andare a parlare anche di campo. Porterà sicuramente un contributo. Noi eravamo nelle migliori condizioni perché tutti i professionisti che già lavoravano nell'Inter mi hanno messo a disposizione tutto quel che ci vuole per lavorare con grande qualità ed efficienza. Per cui si vanno a sommare anche le sue caratteristiche cercando di andare ancora più in là".

Anche nel 2017/2018 sei stato eliminato all'inizio dalla Champions, poi la Roma ha fatto il record di punti. C'è una ricetta che ti porti dietro?
"Io non conosco ricette se non quelle di venire presto a preparare l'allenamento e vedere i calciatori coinvolti nel calcio che si sta proponendo. Ho visto un allenamento fatto benissimo, di tocchi in velocità, di qualità. Ho visto una squadra pimpante per reattività muscolare. Quelli sono i risultati più importanti, è un ricostruire subito quelle piccole cose che ti rimettono in movimento e fare i primi passi in maniera corretta".

C'è una partita che ti ha dato più fastidio di altre delle ultime giocate?
"Per quel che riguarda le critiche mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco, ma se sono critiche fatte nella maniera giusta diventano anche costruttive. E' chiaro che poi non è che tu ti possa aspettare molto da una critica perché qualcuno è tifoso di un'altra squadra e si trova a dover analizzare una partita. Noi sappiamo dove può arrivare una critica corretta e c'è magari da usarla, se fatta in maniera civile".

Politano è quello che ha avuto la crescita maggiore tra i nuovi acquisti?
"Secondo me ne sono cresciuti diversi. Lui ha fatto vedere di essere un calciatore completo, sa fare tutta la fascia, sa mettere gli assist. Avesse un po' più di fisicità sarebbe un top player a livello europeo. Se farà vedere ancora questa sua velocità, questo estro, questa completezza nelle due fasi diventerà ancora un giocatore importante. Ci sono calciatori che per quelle che sono le mie conoscenze sono diventati calciatori importanti per avere un mercato importante".

Si sente in discussione, visti i tanti nomi che si stanno già facendo?
"Io mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno. Sei sempre in discussione. Per quanto mi riguarda, il giorno che si avrà più tempo ci si racconterà la carriera per arrivare all'Inter. Se ne trovano di storie belle da raccontare. Non mi creano alcun fastidio le voci, il supporto che mi vogliono dare forse mi dà fastidio perché quando uno ti vuole dare supporto ti vuol dire che ti sta aiutando. Allo stesso tempo ti sta dicendo che da solo non ce la fai. Diciamo che viene più ad ammalarti di quel che vorresti insinuare magari anche scrivendolo. Di conseguenza non ho nessun tipo di problema ad affrontare queste situazioni".

L'Inter ha perso 6 gare su 21 quest'anno. Lo scorso anno l'avvio era stato migliore. Dipende solo dall'avere una competizione in più o c'è qualcos'altro?
"Io guardo come gioca la squadra. Quello che fa la squadra durante le partite. Come ha perso contro il Tottenham o la Juventus, come ha pareggiato con il Psv. Trovo abbiamo un comportamento corretto la mia squadra, poi trovo anche che siamo riusciti ad abbassare il gap con dei risultati o dei punteggi o delle differenze che c'erano l'anno scorso, nel confronto con le altre squadre. E' salito l'equilibrio di questo campionato, eccetto la Juventus tutti hanno un po' più di problemi. E' differente la classifica. Quel che diventa importante dentro lo spogliatoio è raccontarsi le cose giuste perché poi ottimismo o pessimismo derivano da come fai apparire le cose e noi sappiamo come farle apparire nello spogliatoio perché quel che abbiamo fatto è lì sotto gli occhi di tutti. Tutti i giorni si fanno analisi e confronti. C'è un risultato che ci disturba ma abbiamo lavorato nella maniera corretta e state tranquilli che in spogliatoio del'Inter ci sono moltissimi interisti. Lo spogliatoio è pieno di interismo ed è fondamentale per rimetterci in carreggiata".

Quando ha parlato dei messaggi di aiuto parlava anche delle parole di Marotta?
"Le parole di Marotta fanno piacere perché dice di farmi lavorare tranquillo. Quello che dico è che ricevo molti messaggi su non mollare, ma io le soluzioni le trovo dentro me stesso. Ci sono già passato, conosco la materia. Ho fatto l'allenatore in spogliatoi con squadre che avevano perso 13 partite di fila. Fa piacere il supporto, ma è un di più. Sono parole che magari ti fanno anche più danno".

Asamoah sta attraversando un momento critico. Cosa gli si dice in questi momenti?
"Gli si dice quel che si diceva prima: che non è stando con la testa sulle ginocchia e le mani sulla testa che rimetti a posto ciò che è avvenuto precedentemente. Lo risolvi affilando gli scarpini, mettendo un nodo in più perché non ti vada a scivolare nel contatto col piede e piantando due scatti più forti dell'avversario. Rendendosi conto di quanto avvenuto e prendendoti le responsabilità. Se stai lì nell'angolino e piangi di ciò che è successo il pianto non porta consiglio. Si va a riprendersi in mano quella determinazione che ci vuole per vestirsi di questi colori e ci vogliono quei comportamenti. Servono contenuti. Per me un lavoro fatto bene è lasciare la situazione meglio di come l'hai trovata e lui deve fare un lavoro fatto meglio di chi lo ha preceduto per essere tranquillo".

FcIN - Come stanno gli infortunati? Nainggolan si è ripreso?
"Avevamo anche detto che non lo avremmo usato. Domani è una situazione che è migliorata. Ha qualche allenamento in più. E' sempre a rischio perché ha avuto un infortunio serio e quindi vanno fatte delle valutazioni. Domani ho qualche calciatore in più a disposizione perché non ho le limitazioni che avevo nella lista Champions, per cui siamo quasi al completo e possiamo scegliere dove mettere le mani durante la partita. Non siamo obbligati dal numero dei calciatori a disposizione".

Che grado di difficoltà ha questa partita?
"Il grado di difficoltà è sempre lo stesso: dieci. C'è sempre difficoltà ad affrontare le avversarie del nostro campionato. Le guardi sette giorni prima e ti rendi conto che non avrebbero scampo se fai le cose per bene, poi invece ti va di traverso il primo episodio e ti scombussola i piani. Bisogna entrare dentro con una determinazione feroce perché proprio l'ultima partita insegna che basta un dettaglio per ribaltare le sicurezze che hai e andare a vincere la partita perché abbiamo bisogno di vincere per ritrovare subito la ripartenza".

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