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Spalletti in conferenza: "Lautaro e Icardi insieme? Per ora no"

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Dall'inviato allo stadio Giuseppe Meazza, Fabio Costantino

Al termine della partita contro il Cagliari, l'allenatore nerazzurro Luciano Spalletti si presenta nella sala conferenze del Meazza per commentare con i giornalisti presenti la serata. FcInterNews.it è sul posto e riporta le sue parole: "Vi chiedo subito di mandare un sms per la Lega del Filo d'Oro. L'ha fatto Condò, e lui è uno di quelli bravi".

Oggi Lautaro ha dimostrato di essere un giocatore importante...
"Ti fermo subito, vuoi chiedermi se può giocare con Icardi. Due giocatori come Lautaro e Icardi per il momento la squadra non se li può permettere. Lautaro ha forza nell'andare all'impatto con il pallone, è un giocatore forte. M a poi ci sono gli equilibri. Stasera ha fatto una partita eccezionale, era fondamentale fare questo risultato con 5-6 giocatori che avevano giocato poco. Ci permette di diluire le fatiche in queste partita. Ci sono 3-4 giorni per la prossima ma nella testa dei giocatori da domani già cominciano a pensare alla fatica muscolare a cui si aggiunge quella del pensiero della partita. Noi non siamo a questo livello da tanti anni. Invece questo turn over permette a qualche calciatore di avere il muscolo libero".

Conferma quindi che il cambio di modulo per il momento non si farà.
"Stasera si è visto che in determinati momenti quando perdiamo 4-5 palloni di fila senza difesa forte il buco gli altri lo trovano. invece la difesa ha sopperito a qualche buco. Dobbiamo crescere sotto l'aspetto del comandare il gioco in certe fasi della partita, perché abbiamo buttato via molti metri su palloni persi che non ci possiamo permettere. La difesa ha messo la toppa, hanno corso tutti, molte volte anche Lautaro che alla fine era da cambiare ma non c'è stata la possibilità a causa di altre situazioni. Non abbiamo concesso molto oltre a due traversoni e due ingressi che abbiamo sbrogliato nell'area piccola. Ma di vere occasioni non ne abbiamo concesse".

La differenza tra primo e secondo tempo è stata una questione mentale o un'idea di pensare alla prossima partita?
"Sempre e solo una questione mentale. Non c'è altra situazione. L'importanza della nostra missione di riportare l'Inter in una classifica nobile dove tutto il movimento interista possa essere orgoglioso".

A questo punto del campionato la Juventus è di un altro pianeta e si giocherà per il secondo posto?
"Noi dicevamo all'inizio che hanno un'abitudine a stare lì, poi hanno ricambi importanti, Allegri cambia molto e riesce a essere sempre con 5-6-7 calciatori freschi nella gara successiva. Poi hanno quello spessore e quell'altro invenzione di chi la sa tutta la storia delle complicazioni dello stare ad alti livelli. Noi dobbiamo ancora mettere apposto delle cose, vogliamo avere questa appartenenza dentro l'Inter, è un dovere. Veramente apparteniamo all'Inter, siamo qui per lavorare per migliorare l'Inter, dobbiamo farlo per tutto il sentimento che ci circonda. L'Inter è conosciuta e amata nel mondo, non abbiamo altri pensieri. Il desiderio di riuscire a raccontare qualcosa del genere è la vittoria fondamentale, ognuno deve voler raccontare un giorno di aver ridato forza all'amore che circonda l'Inter".

Si può allenare la testa?
"Quello che è successo aiuta il completamento è vero, non possiamo farcela solo in undici. Poi c'è chi non è contento perché non ha giocato, ma chi ha giocato domani si accorgerà che recupererà peggio per la prossima. E solo nella partita successiva si accorge del costo di aver giocato stasera. Questi risultati aiutano a far crescerà mentalità di squadra per affrontare i 3-4 giorni di tensione prima della prossima partita".

L'esterno di Nainggolan a Candreva e la rincorsa di 50 metri per recuperarla sono le immagini della sua prova. Ma ancora gli manca qualcosa.
"Ieri aveva sei, stasera sei meno. All'inizio ha perso quei due tre palloni che è maestro nel gestire. Poi quando decide di partire e ti sembra sia finito fa uno strappo di 100 metri. Io lo conosco bene, riesce a fare molto di più e soprattutto nell'uso contro uno riesce a passare dallo stregone le finte facendosi largo, va dove vuole. Questo ancora lo fa poco. Ha dato una bellissima palla a Candreva, peccato che non si è fatto gol".


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