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Spalletti, qualificazione in Champions e poi vertice con la società: solo Conte può insidiare la sua riconferma

di Mattia Zangari

Nelle ultime quattro giornate di campionato, dentro le quali l'Inter dovrà guadagnarsi al più presto il pass per la prossima edizione della Champions League, Luciano Spalletti si gioca il proprio futuro, con la ferma convinzione che un terzo posto vorrebbe dire la conferma quasi automatica.
Difficile, infatti, secondo la Gazzetta dello Sport, dire addio a un allenatore che ha migliorato la posizione in classifica della squada rispetto alla scorsa stagione, quello stesso tecnico che è forte di un contratto fino al 2021 rinnovato la scorsa estate. In più, come si è detto più volte, la separazione costerebbe al club milanese qualcosa come 25 milioni di euro lordi.

Ecco perché - sottolinea la rosea - ora il cambio di allenatore non è un tema di discussione. Una volta raggiunta la qualificazione al'Europa che conta, poi, è giusto pensare a un vertice tra i dirigenti e l'ex Roma per chiarire quanto accaduto lunga tutta l'annata, non solo in termini di risultati. E per valutare anche i pensieri sul futuro di Spalletti, che da par suo - anche a leggere le sue ultime dichiarazioni - non vive di certezze assolute. La verità è che ad oggi c’è solo un nome che potrebbe cambiare le carte in tavola, considerato che José Mourinho vanta sponsor correlati al club ma è considerato un profilo di tecnico non utile all’Inter in questo periodo storico: è quello di Antonio Conte, sul quale si è mossa con decisione la Roma. Nome che però non può essere considerato al di fuori del radar di Marotta. Solo se l’ascendente di quest'ultimo su Suning sarà forte al punto di spingere a una svolta verso un allenatore dall’ingaggio elevatissimi.

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