Stacanovismo, egualitarismo e meritocrazia: ad Appiano l'aria è cambiata. Giocatori tutti convinti
“Il mister tratta tutti allo stesso modo. Non importa come ti chiami. È uno stacanovista, un perfezionista. Non si lavorava così duramente da anni e anni. E i risultati si vedono”. È più o meno questo il concetto, condiviso da tutto il gruppo, che emerge dai corridoi del Suning Training Centre e che FcInterNews.it ha constatato parlandone con chi frequenta quotidianamente i campi del centro sportivo nerazzurro. Sono passate solo due giornate, è ancora presto chiaramente per tirare le somme finali di questa stagione. Ma i 6 punti raccolti e la consapevolezza di poter essere protagonisti in questa annata non sono frutto del caso. Gli stessi calciatori della Beneamata sono entusiasti della nuova guida tecnica e del modo in cui Antonio Conte si comporti con ognuno di loro. La ricetta vincente del mister salentino ha alla sua base il duro lavoro e il voler mettere tutti sempre e comunque sullo stesso piano. Non conta se sei all'Inter da una o più stagioni, quanto sei stato pagato, o il tuo stipendio. Importa solo il verde. E le risposte che dai in allenamento e durante le partite ufficiali. Le sedute sono state (e saranno) asfissianti, con il tecnico/lavoratore Conte a dare il buon esempio. E i tesserati a macinare esercizi su esercizi, sedute su sedute, senza quasi fermarsi mai. Con l’obiettivo di migliore e migliorarsi grazie proprio a tale enorme mole di attività, col tutto che poi si riversa in campionato e in Champions League.
E non è finita qui. Se le ottime prestazioni dei nuovi acquisti – Stefano Sensi e Romelu Lukaku su tutti – meritano solo applausi, un discorso a parte va fatto per chi invece a Milano c’era già da tempo. Per Milan Skriniar e Marcelo Brozovic è una conferma nella conferma. Ma quando il tema verte su Andrea Ranocchia e Antonio Candreva i consensi devono essere doppi. In sincerità, alla luce delle ultime stagioni entrambi erano considerati dei numeri nella rosa. Non delle risorse sulle quali fare affidamento nelle partite di cartello. Ebbene, con Conte non è più così. Quel “credo in voi” che di solito suona come retorico, in questo caso rappresenta la realtà dei fatti. Ecco perché il difensore umbro e l'esterno romano sono stati tra i migliori nelle sfide contro Lecce e Cagliari. Evidentemente hanno riacquisito quella fiducia smarrita tempo fa. E grazie anche al non mollare mai e a quel duro lavoro già sottolineato in precedenza, hanno raccolto grandi e meritati consensi. Quelli che si aspettano anche da tutti i nuovi arrivati, che dovranno guadagnarsi il posto con fatica e sudore. Con la sensazione da parte di tutto il gruppo che si remerà uniti verso l’obiettivo finale, per una sana competizione interna che premierà chi lo meriterà quotidianamente, giorno dopo giorno. Non grazie a meriti appartenenti ad un passato più o meno remoto.
E con il fatto che quelli che “distorcevano un po' l’ambiente non ci sono più”, perché ora arrivano conferme, seppur senza specificare nomi, che c’era qualcuno che anche indirettamente e senza volerlo fare apposta, andasse dritto per la propria strada, ecco che il nuovo gruppo nerazzurro è persuaso nel poter vivere una stagione da protagonista. L’effervescenza di questa convinzione altro non è che la somma di tutti quei fattori citati poc'anzi. Certo è che l’aria di convinzione e la voglia di lottare per grandi traguardi che si è sedimentata così velocemente nelle menti dei tesserati del Biscione fa finalmente sognare i propri sostenitori. Ma non a sproposito o perché si deve fare così. Ma perché realmente ci sono le basi per emergere davvero.
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