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Stankovic: "Io perfetto per WM? Lui ha altra visione di calcio. All'Inter serve..."

di Christian Liotta

Intervistato a San Siro da Sky Sport 24, Dejan Stankovic, ex giocatore dell'Inter, parla del suo progetto a sostegno degli alluvionati nei Paesi balcanici: "E' successo un disastro, da giovedì è arrivato un ciclone su Serbia, Bosnia e Croazia che ha fatto sparire interi paesini, tanta gente è rimasta senza niente. In tempo record, in collaborazione col Ministero dello Sport locale, ho contattato tanti sportivi serbi per creare questa fondazione ed aiutare chi ne ha bisogno. Voglio passare dalle parole ai fatti. L'Inter ha reagito subito mettendo sul sito ufficiale le coordinate bancarie per le donazioni, mi sono preso la responsabilità di mettermi dentro questa fondazione così tutti coloro che vogliono aiutarci sapranno che ogni euro andrà nel posto giusto. Domani mattina sarò sul posto per avere una mano dai politici locali per gestire la fondazione. Grazie a tutti gli sportivi della Serbia che si sono impegnati a raccogliere i fondi senza sosta. Il vero problema sarà dopo il ritiro delle acque: pulizia, infezioni, altri guai. Spero accada presto per poter sgomberare tutto, ci sono interi paesi spariti, sommersi dalle acque, specie intorno a Belgrado". Tra i più attivi su questo fronte c'è il tennista Nole Djokovic, definito da Stankovic "un numero uno, un vero ambasciatore. Io non ho paura a chiedere aiuto alla gente, a chi conosco e chi no".

E' possibile rivedere in campo le ex grandi stelle del calcio jugoslavo per beneficenza? "Per ora lavoriamo su questa fondazione, poi una partita di beneficenza tra noi sarà possibile". Si parla di Walter Mazzarri e dell'identikit per il centrocampo: poteva essere perfetto uno come Deki? "Io il mio l'ho dato, forse il mister vede un altro calcio, e il suo modello è Luiz Gustavo. Ma la cosa più importante è tornare ad alti livelli: nel calcio come nella vita ci sono alti e bassi e cicli che finiscono, salutano quattro miei amici ma si costruisce una nuova squadra, occorre tempo e fiducia per la ricostruzione". Domani ricorre l'anniversario della finale di Madrid: "Che bei ricordi...", chiude.

 

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