Stasera l'incontro Roma-Inter per Burdisso, Milito firma martedì
Nuova puntata dell’ormai eterno ‘confronto’ tra l’Inter e Fernando Hidalgo. L’agente argentino, raggiunto da Sky poco fa, ha fatto il punto sulla situazione dei suoi assistiti Diego Milito e Nicolas Burdisso, rimandando alla prossima settimana (a suo dire, martedì) l’incontro decisivo per la firma del rinnovo contrattuale del Principe, e anticipando il meeting in serata tra Inter e Roma per discutere di Burdisso. Posto che la situazione legata a Milito è ormai fluida, con ritocco e prolungamento di un anno del contratto ormai fatto (“L’Inter ha accettato le nostre richieste, Diego è felicissimo e appena tornerà dal Mondiale firmerà il contratto. Quando ci sarà la firma rivelerò anche la squadra nominata indirettamente da Diego nella finale di Champions League"), a tenere banco è sempre la questione Burdisso. Novità delle ultime ore è un’idea proveniente da Roma, dove per ovviare alla carenza di liquidità e andare incontro alle esigenze nerazzurre, si sta pensando a una compartecipazione del cartellino del difensore. In pratica, i giallorossi offrirebbero 4 milioni di euro per acquistare la metà di Burdisso e trattenerlo ancora nella Capitale, mentre la società nerazzurra dovrebbe ‘accontentarsi’ di vedere il resto solo la prossima estate, sempre che la Roma decida di riscattarlo.
Hidalgo, in tal senso, si mostra fiducioso: "Speriamo ci sia l’accordo. Branca mi ha detto che sono pronti ad accontentare il giocatore. Aspettiamo lo sforzo della Roma". Probabile che stasera (sempre che non vi siano altri rinvii) Daniele Pradè presenti al d.t. nerazzurro tale soluzione, resta però da valutare il modo in cui Moratti reagirà a questa prospettiva, dal momento che le strategia di mercato nerazzurre prevedono di incassare quanto più cash possibile per effettuare poi gli acquisti prefissati. Il vantaggio principale di questa opzione è che finalmente i giallorossi hanno accettato la valutazione data a Burdisso dall’Inter, 8 milioni di euro, meno di quanto offrirebbe il Manchester City, ma il minimo sindacale per acconsentire a una cessione del Padroncito.