Strama: "Il massimo che potevamo dare. Wes? Mobbing ridicolo! Io..."
Soddisfatto Andrea Stramaccioni al termine di Inter-Palermo. Tre punti pesanti, perché raggiunti con difficoltà e in condizioni non semplici. Ai microfoni di Sky, il tecnico nerazzurro analizza.
“Era un po' che non tiravamo un sospiro di sollievo, da qualche giornata. Credo che in un momento così, in cui non siamo al meglio come condizione globale – individualmente e di collettivo – la squadra mi è piaciuta. Siamo stati continui nel fare la partita: primo tempo meglio, con situazioni da gol più pulite; poi siamo calati nella ripresa, ma il gol ha reso tutto più facile”.
C'era una pressione in più in questo momento preciso del torneo? “Penso di sì, anche perché abbiamo caratteristiche ben precise. Il nostro gioco viene finalizzato quasi esclusivamente dai giocatori davanti, nel senso che non ci sono esterni o centrocampisti che trovano il gol con facilità. Milito oggi va ringraziato perché non era in condizione, Palacio sta giocando sempre e Cassano è squalificato. Nelle condizioni in cui eravamo, abbiamo fatto il massimo. Tra l'altro, abbiamo concesso pochissimo al Palermo, se non un tiro dalla distanza a Ilicic nel primo tempo”.
E Pereira? Forse oggi la sua miglior partita in Italia. “Non è facile venire da un campionato come quello portoghese e calarsi nella Serie A. Per essere mancino, è un esterno di grandissima prospettiva e l'abbiamo preso battendo la concorrenza di tante squadre, anche italiane. Abbiamo coperto egregiamente quel ruolo con il suo acquisto”.
Si torna su Milito. Fuori Diego, anziché Livaja, in campo Guarin: perché? “Io l'ho vista così. Il mio attacco era troppo schiacciato e il Palermo, se si abbassa, ti lascia pochissimo spazio. Era il classico caso che per attaccare serviva un giocatore più lontano dall'area di rigore. Guarin mi ha dato uno scarico in più, che è quello che ti dà il possesso. Appena entrato, con Nagatomo, ha creato superiorità sulla destra ed è andata bene”.
Ma perché ora la squadra non riesce a giocare come a Torino? Oggi, ad esempio, Coutinho dietro le punte e forse il gioco è dipeso troppo da lui. “Con Cassano attacchi in un modo, con Cou in un altro. Oggi mi serviva una qualità 'bassa' per avere un gioco nei 20 metri, visto che non dispongo di un regista. A Torino era diverso, perché la Juve non si difendeva in 10 dietro la linea della palla e c'era Cassano, che aveva altre caratteristiche. Anche perché se fosse così facile trovare la ricetta giusta per vincerle tutte, sarebbe fatta fino alla fine”, risponde a Mauro un po' piccato.
Ed ecco il commento sulla vicenda Sneijder. Domani l'incontro tra le parti, ma lui è recuperato? E' arruolabile? E sul mobbing? “Vi dico che dobbiamo stare attenti a usare la parola mobbing, perché se ci sente uno che guadagna mille euro al mese ci facciamo una brutta figura. Io ho il diritto di scegliere chi voglio e metto in campo altri in questo momento. Sono totalmente allineato con il presidente, i dirigenti e la società tutta: a Wes voglio bene, ma non mi parlate di mobbing”.
Ma lei riesce a pensare solo da allenatore o media con la posizione del club? “Allenare l'Inter ha componenti in campo e fuori dal campo. La Serie A è così. La mia parte è molto semplice. Devo scegliere la squadra migliore e in questo momento non prevede Sneijder. Gliel'ho detto in faccia, lui sa come la penso. Se torna utilizzabile in caso di firma sul rinnovo? Il gradimento tecnico-tattico in altri tempi è sempre stato non equivoco, anche il rapporto personale è ottimo con Wes. Domani s'incontrano, speriamo bene. Comunque in generale l'Inter viene prima di tutto. Magari un altro allenatore avrebbe fatto scelte diverse, ma io la vedo così. E chiarisco: Moratti non mi ha detto nulla, sono io a decidere. E basta con questo mobbing: sono laureato in giurisprudenza e vi dico che non ci sono affatto gli estremi. Solo parlarne è ridicolo”.
Ai microfoni di Premium Calcio, Strama spiega sul calo di risultati: "Non penso sia un calo dovuto alla condizione collettiva, ma a tante situazioni individuali, difficilmente pronosticabili, come gli infortuni, oppure se pensiamo ai giocatori non recuperati... Il calo ci può stare, però oggi devo fare i complimenti ai miei ragazzi perché con qualità nel primo tempo, econ la grinta e con voglia nella ripresa hanno portato a casa una vittoria fondamentale. Questa squadra - aggiunge il tecnico - ha determinate caratteristiche, è normale che il nostro gioco è orientato a cercare gli attaccanti e metterli in condizione di concludere. Dai nostri attaccanti arrivano meno gol rispetto alle altre squadre e l'assenza di certi giocatori la paghiamo un po' di più. Noi questa estate avevamo cercato giocatori con caratteristiche diverse, fermo restando che quelli che ho mi vanno benissimo".
Sicuramente - commenta il tecnico - è un momento in cui bisogna lavorare partita dopo partita. Valutare le condizioni singole e creare la valutazione del collettivo. Ad esempio Milito fino a questa mattina è stato in dubbio, poi con grandissima caparbietà ha voluto scendere in campo. Ha giocato in condizioni menomate, facendo anche una grande partita. Ci sono dei giocatori che rientravano dagli infortuni, ed è normale che adesso bisogna valutare di volta in volta. C'è il rammarico di aver perso per squalifica Samuel, un giocatore importante per la partita contro il Napoli. Adesso guardiamo avanti".