Strama scopre la zampata vincente: Guarin è l'asso decisivo per l'Inter
Ci ha messo poco per farsi perdonare, se mai ne avesse avuto bisogno. Un inizio di stagione sottotono rispetto a come eravamo abituati a vederlo lo scorso anno. Ora Fredy Guarin si è preso l'Inter. Anzi, ripreso, visto che Stramaccioni l'ha sempre tenuto in considerazione anche nel momento meno brillante. Il tecnico - e l'ha spiegato più volte in conferenza stampa - stravede per le potenzialità in mezzo al campo del Guaro. È anche vero, però, che con il nuovo modulo, quello che prevede l'utilizzo del tridente a discapito di un posto in mediana, Strama preferisce optare per la diga. Cambiasso, Gargano e Mudingayi, due di questi per consentire all'Inter di esporsi con i tre attaccanti, senza subire le ripartenze.
Ma dopo le tante panchine, anche con in campo il 3-5-2, rieccolo riemergere dal 1' mercoledì, nel turno infrasettimanale di San Siro con la Samp. Strama gli dà fiducia nel suo 4-3-3, Guarin ripaga con una prestazione solida e senza sbavature, agli antipodi delle precedenti. Il gol del momentaneo 3-1 va a conquistarselo nella ripresa, in area di rigore avversaria. A fine partita dirà di aver superato un momento duro e di essere sicuro, adesso, di poter tornare utile all'Inter. E si vede, risponde il tifoso che ammira finalmente la roccia della passata stagione. Finalmente più spigliato e preciso nei passaggi. La testa e il cuore ci sono, dal pubblico del Meazza soltanto applausi.
Anche la condizione è cresciuta e Stramaccioni lo sa. La scelta di lasciarlo fuori dall'undici anti-Juve non è una bocciatura, tutt'altro. Perché se Gargano e Cambiasso sono fondamentali nell'interdizione della manovra nerazzurra, allo stesso modo Strama sa di avere in panchina un'arma in grado di cambiare il volto alla partita, e così è. Guarin non è una riserva qualsiasi: entra al posto di Cassano, sradica un pallone a centrocampo dai piedi di Vidal e lo fa diventare oro colato. Il suo scatto a lunghe leve fa venire il mal di mare alla retroguardia bianconera, mentre Buffon può solo respingere la bordata da fuori area. Un bocconcino per Milito e la gara si ribalta. Nel resto del match, il colombiano continua a dar sostanza e ordine lì in mezzo, bloccando ogni varco insieme ai compagni. La Juve perde la via, mentre Strama esulta anche per un Guarin al top. La mossa vincente la fa il tecnico, la zampata è del GiaGuaro ritrovato.