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Super League, Ceferin conferma il pugno duro: "Ma per me c'è differenza tra l'Inter e chi ci crede ancora"

di Christian Liotta

Intervista esclusiva rilasciata al Daily Mail dal presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin, che inevitabilmente torna a parlare del progetto Super League sottolineando con orgoglio come la sollevazione del mondo del calcio abbia permesso di spegnere l'incendio quanto prima: "Lo sforzo congiunto della Uefa, dei tifosi e della comunità calcistica intera ha dimostrato che non tutto è in vendita, che non puoi venire con i miliardi e dire: 'Non mi interessa la tradizione, la storia, le cose che ami, perché ho abbastanza soldi da poter comprare tutto'. Non posso farlo passare". Ceferin mette particolarmente nel mirino Barcellona, Real Madrid e Juventus per aver insistito con l'idea. Ma al contempo offre una specie di ramo d'ulivo ai ribelli inglesi, il che, secondo il quotidiano, suggerisce che il loro esilio dalla cerchia ristretta del gioco potrebbe essere temporaneo. Detto questo, insiste che tutti i 12 club debbano essere puniti, anche se non specifica come.

Queste le parole dell'avvocato sloveno: "Tutti devono assumersi il peso delle conseguenze per quello che hanno fatto e non possiamo fingere che non sia successo niente. Non puoi fare una cosa del genere e dire semplicemente: 'Sono stato punito perché tutti mi odiano' Non hanno problemi a causa di nessun altro tranne che di se stessi. Non va bene quello che hanno fatto e vedremo nei prossimi giorni cosa dobbiamo fare. Per me, però, c'è una netta differenza tra i club inglesi e gli altri sei. Gli inglesi si sono ritirati per primi, hanno ammesso di aver commesso un errore e devi essere davvero grande per fare una cosa simile. Io divido le dodici squadre in tre gruppi: i club inglesi, che sono usciti per primi; poi Atletico Madrid, Milan e Inter che si sono ritirati dopo di loro, e poi quelli che pensano che la Terra sia piatta e pensano che la Super League esista ancora. E c'è una grande differenza tra questi gruppi. Ma tutti saranno ritenuti responsabili. In che modo, vedremo. Non voglio parlare di processo disciplinare ma deve essere chiaro che ognuno deve essere ritenuto responsabile in modo diverso. È disciplinare? È la decisione del comitato esecutivo? Vedremo. È troppo presto per dirlo". Non manca l'ennesima bordata ad Andrea Agnelli: "Lo stavo persino ringraziando nel mio discorso dopo il Comitato Esecutivo. Da allora ho cambiato il discorso quattro volte. Stavano preparando cose che non mi hanno detto, il ragazzo mi ha mentito dicendo: "Non è vero, non è vero ..." Alla fine è successo e ho dovuto raccontare pubblicamente quello che è successo".


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