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Supercoppa: la dea bendata sorride alla Lazio, l'Inter deve arrendersi

di Fabio Costantino

Alla fine è la Lazio a festeggiare la vittoria nella Supercoppa 2009. La squadra di Ballardini ha la meglio dell’Inter al termine di un match il cui andamento è stato a dir poco sorprendente e il cui esito ha punito eccessivamente la squadra di Mourinho, apparsa nettamente superiore all’avversario soprattutto nel secondo tempo. A nulla è servita la valanga di occasioni da gol creata nella ripresa, ai biancocelesti sono stati sufficienti due colpi ben assestati (il primo frutto di un clamoroso colpo di fortuna) per portare a casa il 2-1 finale.

Nessuna novità per quanto concerne gli undici titolari, e conoscendo Mourinho è questa la vera novità della formazione nerazzurra. Il tandem offensivo è quello preventivato, Milito-Eto’o, mentre Zanetti lascia a Muntari il suo posto in mezzo al campo, prendendo quello di Santon sulla fascia sinistra. Anche Ballardini conferma gli uomini annunciati nei giorni scorsi, con Matuzalem schierato nel ruolo di trequartista dietro Rocchi e Pandev. L’avvio può essere tradotto nella tipica espressione di ‘fase di studio’. Le due squadre si aspettano senza premere il piede sul pedale dell’acceleratore, anche se la Lazio dimostra una maggiore scioltezza e sicurezza. I biancocelesti fanno girare bene il pallone e mantengono una sterile iniziativa, mentre i nerazzurri si limitano alle ripartenze con lanci per le due punte. La prima conclusione interessante nasce proprio da una di queste situazioni, con Milito che lavora bene un pallone sulla destra e serve dietro Eto’o. Il destro del camerunense è troppo centrale, un bocconcino per Muslera. Ben più impegnativo l’intervento del dirimpettaio Julio Cesar al 20’: Zarate si libera di Thiago Motta e lascia partire un sinistro insidioso, messo in corner dall’estremo difensore brasiliano. Il match sale leggermente di tono, così come l’agonismo in campo: le ammonizioni di Muntari e Matuzalem confermano che non si tratta di banalissimo calcio d’estate.

Al 31’ il destino di questa finale potrebbe cambiare, ma Muntari, liberato nel cuore dell’area da un rimpallo favorevole, spara alto un rigore in movimento con Muslera ormai rassegnato al peggio. Errore grossolano per il ghanese, soprattutto perché commesso con il piede sinistro, quello buono. Entrambi gli attacchi non offrono unti di riferimento alle retroguardie avversarie, grazie a rapidi cambi di fronte e movimenti costanti anche lontani dall’area di rigore. Nonostante il caldo e la preparazione in progress, le due formazioni corrono molto nella speranza di non esaurire troppo presto la benzina. Grande occasione da gol per l’Inter al 37’: su angolo di Cambiasso Lucio svetta di testa e costringe il portiere uruguagio della Lazio a salvare d’istinto. Il difensore brasiliano conferma così la sua attitudine offensiva, soprattutto negli stacchi aerei. Il primo tempo si conclude senza ulteriori spunti degni di cronaca, con la speranza che nella ripresa lo spettacolo sia più interessante.

Il secondo tempo si apre senza sostituzioni e con un tentativo dalla distanza di Muntari, bloccato a terra da Muslera senza particolari patemi. Un segnale della volontà nerazzurra di prendere in mano le redini del gioco. Idea confermata dal tentativo di Stankovic, che induce il portiere laziale ad alzare sopra la traversa un pallone centrale ma insidioso. Sul corner successivo, ancora una volta Lucio stacca bene ma non trova la porta di testa. Il difensore pecca di mira, ma il tempismo è eccezionale. Ballardini sente che qualcosa va cambiato soprattutto a centrocampo, dove l’Inter sta costruendo la sua supremazia. Entra così Dabo al posto di uno stanco Baronio, ma la musica sul terreno di gioco non cambia. Splendido lo scambio sullo stretto Eto’o-Muntari-Stankovic, con sinistro sbilenco del serbo che spreca un’ottima opportunità. Nulla a che vedere con quella che Eto’o si crea dal nulla, avventandosi come un avvoltoio su un retropassaggio folle di Diakitè e togliendo il tempo a Muslera, salvo poi mancare lo specchio della porta da posizione defilata.

La Lazio sembra alle corde e non riesce ad agire in fase di rimessa, con i nerazzurri che continuano a insistere in quello che sembra un autentico monologo. Al 13’ è il turno di Milito, che si gira benissimo e costringe Muslera a deviare in angolo. La sfida si ripropone un minuto dopo, con El Principe che costringe il numero uno biancoceleste a replicare con i pugni, dopo uno dei movimenti più classici del suo repertorio. Ai punti l’Inter in netto vantaggio, ma lo 0-0 continua strenuamente a resistere. Il predominio interista è il clamoroso preludio al vantaggio della Lazio: punizione di Kolarov, rimpallo che favorisce Matuzalem la cui conclusione, respinta da Julio Cesar, termina sul suo volto rotolando in rete beffardamente. Un gol assurdo e crudele, che cancella in un attimo il castello di occasioni da rete costruito fino a quel momento dai nerazzurri. Ma il calcio è anche questo e bisogna prenderne atto. Siamo al 63’ e la squadra di Mourinho deve inseguire lo svantaggio. Svantaggio che diventa doppio al 66’, con Rocchi che, in posizione regolare, beffa Julio Cesar con un pallonetto spettacolare.

Il Nido d’Uccello di Pechino diventa così teatro di un match incredibile, il cui andamento va al di là di ogni lecita immaginazione. Mou corre ai ripari e richiama in panchina Stankovic e uno spento Thiago Motta, spedendo in campo Balotelli e Vieira. Il francese sfiora subito il gol su un’uscita a vuoto di Muslera, ma nulla di fatto. Poco dopo arriva il momento di Julio Cruz, il grande ex, che prende il posto di Rocchi. Alla mezz’ora un cross di Balotelli da destra crea il panico nell’area piccola laziale, con Muslera che si ritrova la palla tra le mani senza neanche accorgersene. La dea bendata ha scelto per quale squadra tifare, è evidente. Minuto 78’: Dabo cincischia al limite dell’area, Balotelli glielo soffia e lancia in porta Eto’o, il cui sinistro, violentissimo, si spegne sotto la traversa per il meritatissimo gol dell’1-2. E’ il momento della reazione, i nerazzurri preparano un finale arrembante quando ogni speranza sembrava riposta nel cassetto.

Per aumentare la spinta, Mourinho scaraventa in campo Suazo e chiama in panchina Muntari, proponendo così un 4-2-4 a dir poco offensivo. La replica di Ballardini è da catenaccio: dentro Cribari fuori Mauri. Pessimo il sinistro di Lucio da fuori area all’84’, dopo aver recuperato un buon pallone nella trequarti avversaria. L’Inter trova anche il pareggio a 5’ dalla fine, con un sinistro di Milito deviato da Eto’o, ma il camerunense è in fuorigioco e la decisione di Morganti è ineccepibile. Ci provano poi Eto’o su punizione e Suazo di testa, ma il fortino laziale non cade. La Lazio dunque si toglie l’enorme soddisfazione di battere la corazzata nerazzurra e di alzare al cielo di Pechino la Supercoppa. L’Inter ha molti motivi per rammaricarsi, ma può comunque consolarsi con la splendida prestazione soprattutto nel secondo tempo. Quarantacinque minuti che fanno ben sperare per il futuro. 
 

INTER-LAZIO 1-2
Marcatori: 18' st Matuzalem, 21' st Rocchi, 33' Eto'o

Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 26 Chivu, 4 Zanetti; 11 Muntari (39' st 18 Suazo), 19 Cambiasso, 8 Thiago Motta (24' st 45 Balotelli); 5 Stankovic (24' st 14 Vieira); 22 Milito, 9 Eto'o;
A disposizione: 12 Toldo, 2 Cordoba, 16 Burdisso, 39 Santon;
Allenatore: José Mourinho

Lazio: 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 87 Diakitè, 11 Kolarov; 32 Brocchi, 33 Baronio (8' st 6 Dabo), 5 Mauri (35' st 25 Cribari); 8 Matuzalem; 9 Rocchi (27' st 74 Cruz), 10 Zarate;
A disposizione: 1 Bizzarri, 26 Radu, 7 Eliseu, 17 Foggia;
Allenatore: Davide Ballardini.

Arbitro: Emidio Morganti
Note: Ammoniti: 29' Muntari; 30' Matuzalem; 44' st Chivu, 44' st Maicon. Temi supplementari: 1'-5'

 


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