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SuperMario Balotelli, la vittima principale della squalifica di Mou

di Alberto Casavecchia

Da tempo ormai si dice che il rapporto tra Mario Balotelli e Josè Mourinho, più che un rapporto di amore-odio, è un rapporto tra padre e figlio. Il figlio sbaglia, il padre lo punisce, il figlio fa bene il suo dovere e il padre non gli concede il tempo di bearsi, anzi lo spinge, lo invoglia a fare meglio. E’ questo quello che succede tra il portoghese e SuperMario; Il numero 45 nerazzurro ieri sera in campo non era il solito, non era quello degli ultimi tempi, dello spezzone di gara col Chelsea o del primo tempo di Udine. Potrebbero agire come scusante, a suo favore, le fatiche di Under 21 oppure il 38,5° di febbre, fatto sta che Mario sembra molto più interessato alla Nazionale maggiore che all’Inter che, ora, ha invece la priorità assoluta. Non scordiamo di certo le parole che Mou usa in conferenza stampa su Mario Balotelli; il portoghese si serve di quell'immaginaria sfera di cristallo per proteggere Balo, per proteggerlo dall'esterno, cosa che nelle ultime settimane non ha potuto fare, causa silenzio stampa impostogli dopo la squalifica dalla società.

Lo stesso Eto’o mercoledì scorso ha detto che Balotelli ascolta solo determinate persone e per questo motivo ieri Mou, nonostante fosse scatenato in tribuna vip, non ha potuto avere un colloquio con Mario, come fa di solito quando è in panchina, vicino all'azione. Con ciò non si vuole di certo gettare la croce addosso a Mario; una serata no capita a tutti, chiaro, anche all’infallibile Diego Milito, ieri rimasto a bocca asciutta, o allo stesso Wesley Sneijder che è stato ben imbrigliato dal centrocampo di Gian Piero Gasperini. Ciò che si vuole sottolineare è che forse Mario rende meglio quando Mourinho lo tiene sempre sulla corda, al contrario di quando , sapendosi al centro di tutte le attenzioni mediatiche e spinto anche dal favore popolare, può concedersi serate che non solo da lui, ricche di sbuffi e lamentele e povere del genio e della classe che ora deve essere funzionale solo al bene dell’Inter. Per tutto il resto c'è tempo, perché proprio il tempo è dalla sua parte.


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