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Taider: "Mazzarri mi voleva da due anni. United? Ora sono all'Inter"

di Christian Liotta

A margine della conferenza di presentazione avvenuta ieri ad Appiano Gentile, Saphir Taider, nuovo centrocampista dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano sportivo algerino Le Buteur, nella quale parla della sua nuova squadra, ma anche degli obiettivi personali. Ecco le sue parole:

Saphir, la tua carriera ha conosciuto un'impennata in queste settimane: perno della Nazionale algerina, ora anche giocatore dell'Inter. Come gestisci questo successo crescente?
"Io non lo chiamerei successo. Certo, è vero che tutto mi sta andando più che bene ultimamente: sono felice del mio trasferimento all'Inter, però questo non lo considero un traguardo fine a se stesso. Piuttosto, lo considero come il frutto di un lavoro duro. Sono un uomo che ama andare oltre i suoi limiti. Se sono qui, non è solo per il prestigio del club, ma anche per giocare e per crescere, oltre che per vincere dei titoli. Voglio crescere ancora di più".

C'è voluto parecchio prima che il passaggio all'Inter si concretizzasse, hai pensato almeno per un attimo che tutto saltasse?
"Purtroppo, contrariamente a quanto pensavano in tanti, il mio trasferimento ha impiegato diverse settimane. Il Bologna ha effettivamente respinto diverse proposte dell'Inter, ma la loro voglia di volermi con sé alla fine ha consentito all'Inter di fare lo sforzo necessario per prendermi. E poi a Bologna ad un certo punto hanno capito che avevo troppa voglia di trasferirmi. Alla fine, è andato tutto bene".

Si è parlato anche del Manchester United per te. C'è mai stata un'offerta concreta?
"No, assolutamente. Penso che non ci sia stata alcuna offerta. E in ogni caso non ne sono mai stato al corrente. Poi, si sa, la stampa specula parecchio. Ma, a costo anche di ripetermi, non ci sono mai state offerte di alcun tipo".

Qual è stato il discorso di Mazzarri quando sei arrivato all'Inter?
"Il suo discorso è stato molto motivante. Lo sapete, lui mi conosce molto bene: mi ha detto che mi cercava già da due anni, e che mi voleva con sé in squadra". 

Che progetti ha il tecnico per te?
"Io penso che i suoi progetti girino intorno alla squadra. Poi, i miei progetti sono quelli di crescere e migliorare velocemente. E poi, sono qui per vincere titoli, e so che l'Inter mi darà questa possibilità".

Il fatto che ti abbia fatto giocare dopo nemmeno due settimane dal tuo arrivo è un segnale di fiducia?
"Sì, le cose si possono vedere anche sotto questa prospettiva. Sono onorato della sua fiducia, però non bisogna certo fermarsi lì. Come ho detto prima, questo non è un traguardo fine a se stesso. Io punto sempre più in alto".

La presenza del tuo compagno di Nazionale Ishak Belfodil all'Inter può facilitarti la vita, anche se siete arrivati insieme qui?
"Siamo fieri di rappresentare la comunità algerina qui all'Inter. Il nostro obiettivo è quello di onorare l'Algeria e i suoi tifosi. Sono felice poi che Belfodil sia qui. Anche se non ho il problema della lingua, averlo come compagno di squadra è davvero un piacere, visto che ci conosciamo da anni. Siamo ottimi amici, la sua è una presenza davvero piacevole".

 

 


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