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Tare: "Inzaghi ha vinto due Scudetti, a Milano coronamento della carriera. Lazio-Inter '18, giusto giocasse De Vrij"

di Christian Liotta

Protagonista di un'intervista per Cronache di Spogliatoio, l'ex ds della Lazio Igli Tare ha parlato della figura di Simone Inzaghi, lanciato come tecnico dai biancocelesti prima del suo approdo all'Inter: "Simone è sempre stato un predestinato. Avevamo in mente un percorso per lui dai Giovanissimi, sapevamo che sarebbe diventato allenatore della Lazio. Ha vinto lo Scudetto due volte, una volta con la Lazio pre Covid. Eravamo i favoriti, fuori dall'Europa, con Juventus e Inter che giocavano la Champions. Avevamo anche un grande gap a livello di punti. E poi quello perso per il famoso gol subito a Bologna per l'errore di Ionut Radu con l'Inter. Inzaghi è molto umile e semplice. Ha quel qualcosa in più per creare empatia con il gruppo. Se mi sono sentito tradito quando Simone Inzaghi è andato all'Inter? Ero felicissimo perché sarebbe stato il coronamento della sua carriera. Nella Lazio veniva da un ciclo di 5 anni e sarebbe stato difficile proseguire insieme se fosse rimasto, avremmo dovuto cambiare tanti giocatori. La sua scelta era comprensibile".

Inzaghi ha vissuto da avversario dei nerazzurri la celeberrima sfida del maggio 2018, quando l'Inter superò la Lazio col gol di Matias Vecino vincendo la volata per la Champions League. Nelle file della Lazio c'era anche Stefan de Vrij, che però aveva all'epoca già in mano l'accordo proprio con l'Inter. De Vrij che commise un fallo da rigore su Mauro Icardi: "Schierare De Vrij in quel Lazio-Inter? Per me sì, ha dato tanto ed è stato un giocatore esemplate. Sarebbe stato il coronamento del suo percorso con la Lazio il raggiungimento della Champions. È stato sfortunato sul rigore di Mauro Icardi, portava con sé una grande pressione emotiva in quella gara", ha tagliato corto Tare. 

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