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Telles: "Mancini mi aiuta, Melo un fratello. Marcelo idolo, all'Inter porterei..."

di Marco Lo Prato

E' il turno di Alex Telles ai microfoni di Inter Channel per rispondere alle domande dei tifosi nerazzurri, arrivati in occasione della trasmissione InterNos. Ecco le dichiarazioni del numero 12: 

Come mai hai scelto l’Inter? 

“E’ una grande squadra, ha vinto tantissimi titoli. C’è tanta storia e i più grandi giocatori sono stati qui. Conoscevo già Roberto Mancini e Felipe Melo, c’è grande rispetto per loro. Sono felice di essere qua”.

Come ti trovi a Milano?

“Mi trovo benissimo. Lavoriamo molto insieme agli altri, Milano è fantastica e io mi trovo bene. Spero di rimanere tanto qui, ho giocato sei partite e penso di aver fatto bene, anche se da me ci si aspetta di più”.

Com’è il campionato italiano?

“E’ un campionato difficile, ci sono tante squadre forte. In Brasile ero abituato ad attaccare pur essendo un terzino, mentre Mancini ha cambiato il mio modo di pensare al ruolo. Sono più attivo come difensore e presto molta attenzione a ciò che fanno gli altri. Al Gremio sono stati il miglior terzino del campionato a vent’anni, poi il Galatasaray. Sono migliorato nella forza fisica e nella tattica grazie al Mancio”. 

Ti rivedi in Maxwell?

“Maxwell è un grande giocatore, ma abbiamo caratteristiche diverse. Ha fatto bene qui e spero di fare altrettanto io”. 

C’è un modello a cui ti ispiri?

“Marcelo del Real Madrid. E’ un terzino completo, ma sa attaccare benissimo. Quando arriva davanti è perfetto. E’ un terzino che fa la differenza, come Maicon. Lui ha una propensione offensiva impressionante, anche se ha caratteristiche diverse dalle mie come Maxwell”. 

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

“Stare con la mia famiglia, prima di tutto. Oppure mi piace giocare alla playstation: Juan Jesus è scarso (ride, ndr), non è vero che è il più bravo di tutti. Poi giro la città perché mi piace scoprirlo”. 

Cosa ti manca per diventare titolare?

“Io penso di aver fatto bene quando ho giocato. Devo fare di più, anche se siamo molti nel ruolo. Nagatomo ha tanta esperienza, così come Juan Jesus e D’Ambrosio. Io rispetto i miei compagni, Mancini sa quello che fa e io mi faccio trovare pronto. Io non sono grande fisicamente, però ho tecnica e il fatto che abbia già fatto due assist (a Melo e a Icardi, ndr) lo testimonia”. 

Chi porteresti all’Inter? 

“C’è un mio amico dai tempi del Gremio, centrocampista, Ramiro. E’ un giocatore alla Medel, ma più alto. Un giocatore che mi piace tanto”. 

Il cross migliore è quello che riesci a dare forte oppure quello a giro?

“Ho parlato molto con Icardi e Jovetic, per loro è meglio quando crosso la palla forte e di prima intenzione. Il terzino deve fare degli ottimi cross e io lavoro per perfezionare quest’arte. Sono felice dei miei assist, ma devo fare di più perché mi ispiro ai migliori che hanno fatto sia gol sia assist. Posso fare di più”. 

Quali sono le differenze tra Galatasaray, Inter e Gremio?

“In Brasile gli orari sono diverso rispetto a qui, giocavamo anche alle 11 per evitare il caldo. In Turchia ci sono solo poche squadre che possono realmente competere, quindi sei obbligato sempre e comunque a vincere. In Italia ci sono tante squadre forti, dobbiamo continuare a lottare per rimanere in testa”. 

Qual è il modulo in cui ti esprimi meglio?

“A me piace giocare nella linea a quattro come terzino normale. Con Mancini ho fatto anche il laterale nel 3-5-2, quindi posso fare pure questo. Nel 4-2-3-1 sono stato anche l’esterno sinistro, mentre a destra come attaccante non ho mai giocato”. 

Pensi alla Nazionale?

“Sì, è un sogno. Non ho mai giocato con la Seleçao perché in Brasile giocavo in una squadra piccola e in Turchia non c’erano tanti osservatori. Ora all’Inter ho una grande opportunità, farò di tutto per sfruttarla”. 

Com’è stato arrivare in Turchia da giovanissimo? 

“In Turchia è stato difficile arrivare, la lingua è difficilissima e avevo pochi brasiliani in squadra. Mi sono fatto tanti amici, poi quando si vince è tutto più facile (ride, ndr)”. 

Cosa ti manca del Brasile?

“I miei amici. Torno a casa solo per le vacanze, quindi mi manca questo”. 

Con quali compagni hai legato di più? Chi è il tuo compagno di stanza?

“Felipe Melo mi ha aiutato tanto ed è lui il mio compagno di stanza. Lo ritengo un fratello maggiore, come Juan Jesus e tutti i brasiliani che mi aiutano tanto. Ci troviamo spesso, siamo amici e questo serve a cementare la squadra”. 

Che tipo di tecnico è Roberto Mancini? 

“Mancini è un grandissimo allenatore e posso solo ringraziarlo. Io devo giocare per lui e per la squadra. Quando sbaglio qualcosa mi parla e questo è importante per me”.

Da ragazzino in che ruolo giocavi?

“Ero più offensivo da piccolo. Poi mi arretrarono e inizia così la mia carriera”. 

Ora arriva il Frosinone... 

"Abbiamo lavorato bene, siamo favoriti ma dobbiamo dare continuità a quanto abbiamo fatto finora. Possiamo farcela". 


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