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Tevez, l'Inter ha un alleato. E il sacrificio sarà soltanto tecnico

di Fabio Costantino

Il prossimo contatto per Tevez sarà più ‘ufficiale’ rispetto a quello casuale tra il giocatore e Marco Branca in Sardegna. Nel weekend, in occasione del torneo di Dublino, è inevitabile che Inter e Manchester City, avversarie, finiscano con il discutere del futuro dell’attaccante argentino, sempre in procinto di lasciare i Citizens ma ancora blindato dallo sceicco Mansour che per lui pretende almeno 45 milioni di euro. Cifra che i nerazzurri, ad oggi, non hanno intenzione di investire, ma dalla loro parte c’è il fatto di essere l’unico club realmente interessato all’Apache, dopo l’interruzione della trattativa con il Corinthians.

SOLO A CERTE CONDIZIONI - Gli inglesi, in altre parole, saranno costretti ad abbassare le loro richieste, perché a breve chiuderanno per Sergio Aguero e per Tevez, nell’attacco di Roberto Mancini, non ci sarà più spazio. Inoltre, va aggiunto che lo stesso giocatore non ha alcuna intenzione di rimanere in Inghilterra, un altro punto a favore dell’Inter, soluzione che il diretto interessato gradirebbe. L’idea in Corso Vittorio Emanuele è sempre la solita: se dovesse arrivare Tevez, avverrebbe per un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a condizioni accettabili. Un’operazione simile a quella che ha portato Ibrahimovic dal Barcellona al Milan. Un grosso aiuto ai nerazzurri potrebbe darlo proprio il Mancio, che ha abbastanza potere da convincere la proprietà araba ad abbassare le pretese per il suo gioiello.

UN PREZIOSO ALLEATO - Ovviamente, Mancini non vorrebbe trattenere a forza un calciatore scontento e l’arrivo del Kun è più che sufficiente a dare il via libera alla cessione di Tevez. Quello che voleva, vale a dire un’alternativa di valore, lo ha ottenuto, quindi non ha senso fare muro. In questo contesto, dunque, l’ex tecnico nerazzurro si può rivelare un grande alleato di Moratti, sponsorizzando la cessione dell’Apache nei confronti di Mansour. Già in passato, nell’operazione Mariga, il Mancio aveva aiutato l’Inter informandola in anticipo del mancato trasferimenti in Inghilterra del kenyota. Anche stavolta, dunque, il favore potrebbe ripetersi, anche perché sarebbe anche un favore a sé stesso. Prestito oneroso e riscatto spalmabile in più rate, per non aggravare il bilancio: questa dunque la strategia finanziaria dell’Inter per acquistare il cartellino di Carlos Tevez. Ma c’è anche un altro aspetto che va considerato: il parco attaccanti. L’arrivo dell’Apache infatti non escluderebbe quello di Palacio, che ha caratteristiche diverse e si sposerebbe perfettamente con le idee tattiche di Gasperini.

TROPPI ATTACCANTI PER GASP - Ma per arrivare al genoano bisogna convincere Preziosi e, nelle ultime ore, ha preso corpo un’idea che sembrava ormai sopita: riportare Milito al Genoa, nella fattispecie in uno scambio secco con Palacio. Scelta dolorosa, ma necessaria se arrivasse davvero Tevez, che pur sapendo agire da punta esterna, è un centravanti e ridurrebbe ulteriormente lo spazio per il Principe, già in lotta con Pazzini per il ruolo di centro boa. Eto’o, Pazzini, Tevez, Milito, Pandev (ancora da definire la sua situazione), Palacio, Alvarez, Castaignos: troppi attaccanti per tre posti da titolare e, per quanto le alternative dalla panchina siano fondamentali, sarà difficile convincere quattro di loro a vestire i panni delle seconde linee. Inoltre, Ricky Maravilla è un investimento che la società vuole valorizzare e non può lasciar svalutare in panchina. Se Castaignos potrebbe essere prestato proprio al Genoa (sempre nell’affare Milito-Palacio), Pandev vuole rimanere a Milano e non sarà facile convincerlo a trasferirsi altrove.

SACRIFICIO NECESSARIO? - Gasperini non vuole troppi attaccanti, sarebbe difficile gestirli tutti e al massimo accetterebbe di dar fiducia di tanto in tanto ai più giovani, che non pretendono il posto da titolare e non sarebbero scontenti. Chi rischia di esserlo sono proprio Milito e Pandev, che con l’eventuale arrivo di Tevez si troverebbero scavalcati nella gerarchia offensiva della rosa. Sia ben chiaro: Gasp non si priverebbe mai del Principe, ma se questa fosse la soluzione migliore per tutti (dipende molto dal fatto che l’attaccante di Bernàl accetti o meno il ritorno in Liguria) direbbe di sì e lavorerebbe con i giocatori che il club gli metterà a disposizione. In altre parole, più di un sacrificio economico l’Inter, per avere Tevez, si vedrebbe costretta a un sacrificio tecnico (Milito), che porterebbe in dote anche Palacio e, chissà, in futuro persino Kucka. Ma perché ciò avvenga molte ‘teste’ dovrebbero essere convinte. Aspettiamo il weekend, dunque, potrebbe essere una tappa fondamentale di tutta la strategia nerazzurra.


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