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Tevez si fa alle condizioni interiste. Ed ecco perché Branca ha stravinto

di Alessandro Cavasinni

Fuori una. Il Milan, arrivato a un centimetro dal traguardo, si autoesclude dalla corsa a Carlos Tevez. “Pato ama il rossonero”, si è detto. La verità, probabilmente, non la sapremo mai. O, quantomeno, possiamo solo intuirla. E di certo non è una verità che abbia fatto piacere a Carlitos, ragazzo tutto d'un pezzo, che ha già preso casa a Milano e che aveva optato per il Milan. Sedotto e abbandonato: Tevez, checché se ne dica, è stato trattato così, lui e il City sono infuriati. Altro che ripensamenti. Altro che “Tevez attende ancora il Milan”: l'argentino, paradossalmente, ancora rischia altri 6 mesi di inattività (Psg e Inter permettendo) e questo a causa del club di Silvio Berlusconi. C'è poco da girarci attorno. In barba a chi diceva: “Beh, se Galliani si è mosso in prima persona, adesso non può perdere la faccia con Tevez e il suo entourage”. Appunto. La storia è talmente chiara che non si può insabbiare nulla. Berlusconi-Pato hanno mandato di traverso i piani di Galliani-Allegri. E tanti saluti ai fotografi.

E ora dove finirà Carlos 'Calimero' Tevez? Sbaglia (ancora) chi adesso si aspetta un repentino blitz britannico degli emissari interisti. Calma. Branca ora ha la trattativa in pugno, nonostante la resistenza parigina. Primo: il City ha apprezzato l'atteggiamento dell'Inter durante tutto il corso dell'operazione, condotta come si conviene tra due società che si rispettino; secondo: il gradimento di Tevez verso il club nerazzurro, mai disdegnato a differenza di quanto scritto e detto in questi giorni; terzo: il ritardo del Paris SG, che ancora non ha intavolato trattative concrete per l'Apache.

In questo scenario, è chiaro che l'attesa nerazzurra non va intesa come 'pausa di riflessione', ma come strategia di mercato. Il City deve cedere, l'acquirente primo se n'è andato e ne restano due. Tra questi due – Inter e Psg – uno è il favorito di Tevez. Due più due fa quattro: Branca punta a far valere lo stile e la lealtà dimostrata per strappare condizioni migliori. Una sorta di risarcimento a posteriori. Tradotto: se Tevez arriverà a Milano (e non c'è più bisogno di specificare su quale sponda), sarà per lo più con condizioni dettate da Moratti. Se non dovesse arrivare? Beh, in tal caso l'Inter non dovrebbe spiegare alcuna marcia indietro improvvisa e alcuna brusca telefonata.


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