Thohir annuncia: "In Italia a metà novembre. Il mio preferito dell'Inter..."
Non solo il saluto ai tifosi: ai microfoni di Sport Mediaset, Erick Thohir, il magnate indonesiano che ha rilevato il 70% dell'Inter insieme ai connazionali Handy Soetedjo e Rosan Roeslani, rivela da Giacarta sogni e prospettive per quella che sarà la sua nuova avventura in Italia. Una chiacchierata informale, in attesa della prima intervista ufficiale che intende rilasciare a metà novembre, una volta chiuso definitivamente l'affare.
Thohir, come riferisce Anna Capella, dichiara di non volersi porre in maniera aggressiva perché ha molto rispetto per Massimo Moratti col quale vuole costruire un rapporto fruttuoso. Amante dello sport, ha apprezzato la Nazionale olandese da ragazzino quando in Indonesia si vedevano solo i Mondiali e col fratello scommetteva sulle partite, mettendo in palio dei peperoncini da mangiare senza bere acqua per 15 minuti. Il suo giocatore preferito nella storia nerazzurra, che ha parecchio a cuore, un po' a sorpresa, è stato Nicola Ventola (la cui suocera è indonesiana, ndr), perché son tutti buoni a dire Karl-Heinz Rummenigge ma poi bisogna conoscere anche gli altri. Dei giocatori di oggi non vuole parlare perché è presto per esprimere giudizi.
Afferma anche di non essere uomo da vita notturna, la notte tifa Inter ma lo fa a bassa voce per non svegliare i suoi figli, soprattutto quello che tifa Juventus e appiccica adesivi bianconeri alla macchina. Thohir ha anche aggiunto che sarà in Italia almeno quattro volte l'anno, ammira il gioco di Walter Mazzarri; vorrebbe un maggior numero di italiani in campo e che secondo la sua visione l'espansione di un team deve avvenire su un livello glocal, come a dire che bisogna far crescere talenti italiani e posizionarsi al meglio come club a livello internazionale, modello già importato nelle franchigie Usa da lui possedute. In America come in Indonesia e nel resto dell'Asia, afferma, tantissime persone sono pronte a tifare Inter, soprattutto i ragazzini che sanno tutto della Serie A perché ogni sera ci si raduna per vedere le partite. Per fare business, conclude, servono passione e valori.