Thohir-Moratti, obiettivo comune. E resta in voga il concetto di progetto
Thohir o non Thohir? Questo è il dilemma. Già, perché la vicenda dell’acquisto del pacchetto di maggioranza dell’FC Internazionale da parte del tycoon indonesiano sta assumendo i contorni di una tragedia shakespeariana. Ad oggi, l’unica certezza pare essere che alla fine il magnate proveniente dall’oriente entrerà in modo vistoso nella società nerazzurra. Restano però ancora da capire le tempistiche e le quote che Moratti gli cederà. Non certo dettagli di poco conto. Ma il tifoso interista può comunque pensare positivo: le intenzioni di Thohir sono più che buone, il suo obiettivo (come da lui stesso dichiarato) è riportare l’Inter ai massimi livelli, condiviso con l’attuale presidente. Con una differenza non certo insignificante: lui ha un potere finanziario superiore rispetto a Moratti e ha, di conseguenza, i mezzi per attuare il suo piano nel concreto.
L’imprenditore di Giacarta ha un altro punto in comune con l’attuale patron nerazzurro: il concetto di progetto. Lo stesso di cui in casa Inter si parla da 2 anni e che, per un motivo o per l’altro, ha trovato più di un ostacolo per strada pur proseguendo ancora oggi. Chi è convinto che l’arrivo del nuovo, ricchissimo proprietario garantisca alla squadra l’innesto di grandi campioni, un po’ come avvenuto in altre realtà come Manchester City, Chelsea e Paris Saint-Germain, si sbaglia di grosso. Nessuna campagna acquisti faraonica, ma la volontà di insistere sulla linea verde: si punterà sempre sui giovani, ma con un potere economico superiore si tratterà di giocatori pronti, non di scommesse. Il nome altisonante non farà infatti parte della strategia di rafforzamento della rosa, a meno che non soddisfi determinati requisiti di età e di prospettiva.
Quando il tycoon indonesiano diventerà ufficialmente partner di Moratti e socio di maggioranza, darà il via a un piano pluriennale che mira a riportare l’Inter, nel tempo, dove merita di stare: ai vertici del calcio internazionale. Probabilmente ci vorrà del tempo per costruire qualcosa di significativo, ma l’intenzione è tornare a essere competitivi nell’immediato per poi gradualmente, tornare a essere in pianta stabile nell’élite del calcio mondiale. Il modello è l’Arsenal, ma ovviamente rispetto ai Gunners si punta a vincere, con investimenti intelligenti e futuribili. Le idee sono chiare, le intenzioni comuni. Moratti e Thohir collaboreranno per il bene dell’Inter, come Massimo sperava.