Thohir, sogno possibile: più Primavera in rosa. Ma la strategia prevede altro
“Il mio sogno è utilizzare di più i ragazzi della Primavera che fanno tanto bene nei loro campionati. Ci vuole fiducia. Credo che tanti giovani talenti italiani abbiano diritto alla chance di giocare in prima squadra per dimostrare davvero quanto valgono”. Parole e musica, Erick Thohir. Il nuovo azionista di maggioranza dell’Inter ha le idee piuttosto chiare sulle strategie per il futuro, vuole una squadra giovane ma competitiva, che possa creare qualcosa di duraturo e non solo un’esplosione immediata di un paio di stagioni. Intenzioni più che legittime, positive e ottimistiche, che possono essere perseguite senza problemi con la giusta programmazione.
Thohir evidentemente ragiona pensando ai campionati inglese, tedesco o spagnolo, dove il lancio dei giovani talenti avviene quasi automaticamente. In Italia però la mentalità è diametralmente opposta, è assai raro infatti trovare una squadra in cui le giovani leve della Primavera trovino spazio con continuità. E l’Inter, che ha il settore giovanile migliore del Paese, non si sottrae a questa legge. Per attuare il suo proposito, Thohir dovrà operare un autentico ribaltone concettuale in casa Inter, e soprattutto dovrebbe avere l’ok della piazza nerazzurra che, francamente, dal suo arrivo si aspetta qualcosa di più del lancio dei ragazzi di belle speranze. Il giusto mix, come lo stesso tycoon ha detto nell’intervista rilasciata a Repubblica, sarebbe la soluzione ideale: i migliori ex Primavera inseriti in un contesto in cui i leader del gruppo siano calciatori con un cv più solido e un’esperienza e qualità tali da poter trascinare il gruppo.
Età media ovviamente bassa, con pochi over 30 e tanti giocatori della fascia 21-26 anni. Non mancano i ragazzi che potrebbero essere promossi in prima squadra, facendo ritorno all’ovile per essere protagonisti. I candidati principali sono a Livorno: Duncan, Mbaye e Bardi innanzitutto (senza dimenticare il classe ’90 Botta e il '94 Benassi, che forse ha bisogno di giocare con più continuità). Poi ci sono Laxalt, Obi, lo stesso Krhin che è ancora per metà nerazzurro. Giocatori virtualmente pronti per il grande salto, dopo l’esperienza nel massimo campionato con altre squadre. Impensabile che tornino tutti a Milano, ma qualcuno di loro potrebbe, anzi dovrebbe avere una chance, proprio per volere del nuovo proprietario dell’Inter.
Il progetto che doveva prendere piede con l’assunzione a ruolo di capo allenatore di Stramaccioni, naufragato miseramente, potrebbe dunque essere recuperato già dalla prossima stagione. Questo però non significa che Thohir non investirà per rinforzare la squadra. Lo farà però mantenendo i parametri autoimposti, puntando su giovani già pronti e di sicuro avvenire che possano diventare delle stelle nel giro di 2-3 anni. Rispetto al recente passato, si alzerà l’asticella della disponibilità economica. L’Inter non dovrà anticipare la concorrenza per i 16-17enni, ma potrà sedersi ai tavoli dove si decide il futuro di 21-22enni, il cui valore di mercato è decisamente più alto.
Non solo una chance per i ‘nostri’ giovani talenti, ma anche investimenti per talenti di altre squadre che possano dire la loro immediatamente con la maglia dell’Inter. Per creare una rosa che non pensi mai a vendere i migliori giocatori, ma solo ad aggiungerne. E i tifosi interisti sperano sia vero.