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Thuram: "Calha e Arna fratelli, con Lautaro ci completiamo. Seconda stella? È ancora presto, ma l'Inter..."

di Stefano Bertocchi

Alla vigilia della sfida contro la Lazio, la Lega Serie A decide di intervistare la rivelazione nerazzurra Marcus Thuram. L'attaccante dell'Inter, protagonista della chiacchierata su YouTube, racconta i suoi primi mesi a Milano partendo da San Siro: "L’uscita dal tunnel a San Siro è sempre speciale, anche fare i gol e sentire il rumore dei tifosi è una cosa incredibile - ammette Tikus -. La prima esultanza che ho fatto contro la Fiorentina è le mani dietro le orecchie per il rumore a San Siro. Anche il coro che fanno per me è veramente bellissimo. Provo a un po’ a cantarlo? No, devi venire allo stadio se vuoi sentirlo".

L'IMPATTO ALL'INTER - "Il mio impatto è di aiutare veramente la squadra anche nel gioco, sia che nei gol e nei rigori ma aiutare i compagni se hanno bisogno con una corsa, con una rimessa, con un passaggio, con un dribbling. Quello che devo fare sul campo è aiutare la squadra. Per me essere un numero 9 è rispondere a quello che devi fare sul campo se sono a sinistra, ho qualcosa da fare se sono a destra, ho un’altra cosa da fare o al centro. Devi fare la scelta giusta al momento giusto: non tirare quando c’è un compagno libero, se non c’è un compagno libero puoi tirare. Devi interpretare il gioco nella maniera più giusta possibile".

L'INTESA DELLA THULA - "Ci sono tante cose, ma quello che veramente mi piace di più con Lauti è la sua tecnica e il suo senso del gol. Io e Lautaro ci completiamo bene perché penso che Lautaro è un giocatore molto intelligente e anch’io provo ad essere molto intelligente. Siamo due giocatori che rispettano il gioco, è più facile giocare con qualcuno così".

I FRATELLI CALHANOGLU E ARNAUTOVIC - "Hakan e anche Arna son come i miei due grandi fratelli. Mi aiutano molto, scherzano con me, mi aiutano prima della partita a fare delle belle partite e fuori fanno tanto, ma non posso dire tutto qua (ride, ndr)".

IL RAPPORTO CON PAPÀ LILIAN - "Mi parla molto, mi aiuta dentro e fuori dal campo. Ma se c’è veramente una cosa che devo dire sul mio rapporto con lui è che veramente è sempre, sempre, sempre dietro di me. Anche a 26 anni pensa che sono ancora un bambino (ride, ndr). Quando ho fatto una bella partita, un gol, un assist, so che non parlerà forse di questo, ma di quello che ho sbagliato, ma va bene così anche perché mi fa imparare molto".

IL SOGNO SECONDA STELLA - "Da quando ho firmato all’Inter so che l’Inter comincia il campionato per vincerlo. Il campionato è molto lungo ed è ancora presto per parlare della seconda stella, ma proviamo ad imparare in ogni allenamento e fare il meglio possibile ogni partita. Dall’inizio della stagione abbiamo fatto bei risultati e proviamo a continuare così".

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