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Tom Ince: "Penso a quando dissi no all'Inter. Se quella situazione si verificasse ora, non ci penserei due volte"

di Egle Patanè

Oggi attaccante del Luton Town in prestito dallo Stoke City, Tom Ince, figlio dell'ex nerazzurro Paul, torna su quella volta in cui ad un passo dal trasferimento alla Beneamata, scelse di restare in Inghilterra. Intervistato da The Athletic, l'attaccante classe 1992 racconta il rammarico di una scelta che oggi non rifarebbe. "Mi guardo indietro e chiedo se ho preso le decisioni corrette. Penso alla situazione con Inter e Monaco, con rimpianto, mi guardo indietro e faccio il paragone con adesso. Oggi ci sono giocatori britannici che vanno spesso all'estero, io quando ho avuto questa possibilità mi sono sentito come se non fosse ancora il momento giusto. Quando l'ho avuto, però, è stato un momento surreale. La storia con mio papà e l'Inter, noi lì a San Siro. Sentivo di aver lavorato così duramente da ragazzo e la Premier League era proprio lì, era il passo successivo in quel momento. Se avessi potuto fare bene lì, mi sarei potuto catapultare in Inghilterra e tutto il resto. Mi chiedevo se mi sarei perso qualora il trasferimento all'estero non avesse funzionato. Ero giovane. Se quella situazione si verificasse ora, non ci penserei due volte. Penso che sia entrato in gioco il rapporto con mio padre. Lui è andato quando aveva 27 anni e io gli spiegavo che ero un ragazzino, in un paese diverso senza la mia famiglia. Ora mi guardo indietro ed è qualcosa di cui mi pento, ma non sapevo cosa sarebbe potuto succedere. Mi sarei potuto perdere, avrei potuto giocare lì per cinque o sei anni... Il senno di poi è una cosa meravigliosa".


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