Touré, brusca frenata! Mancini chiamerà Yaya e Thohir non si è arreso
Fonte: Gazzetta dello Sport
Doccia gelata per l'Inter. Le parole di ieri di Dmitri Seluk, l'agente di Yaya Touré, sono state davvero... raggelanti per Thohir, Ausilio e, soprattutto, per Roberto Mancini. Sembrava tutto fatto con l'ivoriano: quadriennale da 5 milioni all'anno e patto di ferro con il tecnico marchigiano. Definito “mentore” dallo stesso giocatore. Poi, come un fulmine a ciel sereno, la svolta in negativo dopo la riunione col presidente Khaldoon-Al Mubarak al termine della sfida col Southampton. Per il City, in sostanza, Touré resta un elemento imprescindibile e non c'è la volontà di cederlo in estate.
ROBERTO CHIAMA YAYA - Questo il concetto della società riferito a Touré e questo quanto poi ha riportato l'agente nel pomeriggio di ieri. Secondo la Gazzetta dello Sport, però, resta ancora viva la speranza di portarlo a Milano. Mancini in persona contatterà presto Yaya per capire l'evoluzione della situazione, ben sapendo che lui e soltanto lui potrà sbloccare tutto con la propria dirigenza. La scappatoia ultima resterebbe il ricorso di Touré all'articolo 17, quello che consente la risoluzione del contratto a un giocatore con più di 28 anni nel caso in cui abbia firmato l'ultimo accordo da almeno due anni (il rinnovo dell'ivoriano è del 2013).
BRUSCHE FRENATE - “Mancini non ha certo preso bene la notizia. Anzi – si legge sulla Gazzetta –. Per lui Yaya era il concreto mattone della volontà di Thohir di fare una grande Inter. Thohir la voglia non l’ha certo perduta, anzi, ma la personalità di Touré serve (o sarebbe servita) come l’aria in questa Inter. Il tutto dopo aver perso Toulalan e soprattutto Dybala, per il quale (Zamparini dixit) lo stesso ET era arrivato addirittura a pareggiare l’offerta juventina. Brutte botte, per il Mancio. Che ha sposato il progetto Inter ma che - al momento - non riesce a veder collimare volontà e concretezza”. Frenate brusche nelle strategie di mercato. Ma siamo solo alla fine di maggio.