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Tra cartucciere e recinti, il demiurgo Spalletti accetta la sfida Marcelo Brozovic

di Redazione FcInterNews.it

Un'estate in bilico, in attesa di un'offerta convincente sia per lui sia per l'Inter, probabilmente inferiore, e non di poco, alla clausola rescissoria da 50 milioni di euro prevista dal suo contratto (rinnovato nel dicembre 2016). Marcelo Brozovic ha capito che sarebbe rimasto nerazzurro anche in questa stagione, la terza (e mezzo) solo durante gli ultimi giorni della finestra estiva di mercato, quando tutti i club principali avevano già definito i tasselli delle proprie mediane e nessuno avrebbe più pensato di investire i 25 milioni chiesti dall'Inter per privarsene. Anche le ipotesi di scambio con altri obiettivi nerazzurri sono venute meno quando era il momento di passare dal concetto alla concretezza. Insomma, pur non essendo da tempo una prima scelta, il croato 25enne rimane una delle pedine del centrocampo a disposizione di Luciano Spalletti.

TRA CARTUCCIERE E RECINTI - Proprio il tecnico di Certaldo, rispondendo a una domanda su Brozovic durante l'intervista alla Gazzetta dello Sport, ha chiarito il suo punto di vista: "A proposito di folto che ruota molto, lui è uno che sta sempre intorno alla palla, non si ferma mai. Fa anche gol, sente e vede la porta. Anzi fra i centrocampisti è quello che ha più colpi nella cartucciera per fare gol. Basta non creargli un recinto". Istruzioni per l'uso a portata di mano, insomma. L'ex Dinamo Zagabria è stato inquadrato dal nuovo allenatore come un giocatore in grado di fare tanto sul rettangolo di gioco, come il migliore tra i colleghi di reparto nel cercare la porta avversaria, ma anche come quello più difficile da definire tatticamente. Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da aggiungere. Nell'arco della sua carriera interista, Brozovic ha infatti vissuto picchi di semi-onnipotenza calcistica, tradotta in prestazioni da autentico top player (condite anche da gol di pregevole fattura). Spesso e volentieri è anche stato tra coloro che hanno gestito più palloni e macinato più chilometri, impossibile non riconoscerlo. Ma è altrettanto lampante come questi picchi siano stati sporadici e rinchiusi in periodi brevi di grande forma e fiducia nei propri mezzi, però tutt'altro che costante. 

RESPINTO DAL MERCATO - Proprio la scarsa continuità, i down caratteriali spesso interpretati come menefreghismo e la tendenza all'anarchia tattica lo hanno portato ai margini della rosa nerazzurra sotto varie gestioni, così come a essere inviso alla tifoseria, che non ne ha mai apprezzato particolarmente gli atteggiamenti e le manifestazioni di poco attaccamento alla maglia (come certi post su Instagram per nulla in sintonia con il mood generale). Eppure Marcelo Brozovic è ancora all'Inter, sia perché non è arrivata l'offerta giusta sia perché, con la partenza di Geoffrey Kondogbia e di Ever Banega, un suo addio avrebbe impoverito numericamente il centrocampo attuale. Inizia così un nuovo corso e un'altra occasione per dimostrare di poter essere quel campione che prometteva di diventare, quel tuttocampista in grado di trascinare la squadra.

L'ENNESIMA SFIDA DEL DEMIURGO - Spalletti ha speso belle parole per il giocatore croato, gli ha dato fiducia dal primo minuto contro la Fiorentina (prestazione non eccezionale) lasciando in panchina il più quotato Joao Mario, ha dimostrato, e non solo a parole, di credere in lui e di volerci lavorare su per farlo rendere al massimo delle sue potenzialità. Insomma, Luciano da Certaldo ha deciso di raccogliere l'ennesima sfida della sua carriera, che in passato lo ha visto demiurgo di centrocampisti di alto livello provenienti da altri ruoli o da un profilo nettamente più basso. Non è chiaro se e quando Brozovic indosserà ancora da titolare la maglia nerazzurra (contro la Spal in campo nella ripresa con risultati non entusiasmanti), la concorrenza ad oggi è importante e lui parte dalle retrovie. Ma se nel breve tempo Spalletti riuscirà a sfruttarne le qualità senza creargli un recinto, o semplicemente lo domerà al punto da farcelo stare, forse la mancanza di offerte per lui tra luglio e agosto sarà stato un autentico colpo di fortuna per l'Inter.


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