Tra rifiuti e pochi soldi, tre cessioni rallentano il mercato in entrata
Prima di acquistare bisogna cedere. Massimo Moratti ormai da tempo ha applicato questa regola per il mercato dell’Inter e anche nella sessione attuale, che entrerà nel vivo dopo la Supercoppa europea, la musica non cambierà. Ma cedere non significa necessariamente rinunciare a un big, nonostante le voci di un possibile addio eccellente, probabilmente, continueranno fino al 31 agosto. Addio che la società nerazzurra non esclude, ma che al momento nega fermamente mancando reali e interessanti offerte per i propri gioielli. I quali, inutile ripeterlo, sono Sneijder, Eto’o e Maicon, sempre e comunque ancorati alla nave nerazzurra. Poi, se entro fine agosto arriverà un’offerta economica importante dall’estero, la dirigenza rifletterà sull’ipotesi di cedere uno dei suoi campioni, anche se il camerunese sembra destinato a rimanere e a prolungare il suo rapporto professionale con la Beneamata.
Paradossalmente, proprio lui sembra quello che, ufficialmente, avrebbe più chance di partire. L’interesse dell’Anzhi è concreto, così come la sua proposta di oltre 40 milioni di euro all’Inter e quasi 20 milioni all’attaccante. Cifre sproporzionate che, però, non si concretizzeranno visto che l’offerta è stata rispedita al mittente proprio dal diretto interessato, più attratto dai grandi palcoscenici che dai soldi. Per Sneijder l’unica possibilità appare il Manchester United, che però non sembra disposto a venire incontro alle esigenze economiche dell’Inter: non meno di 40 milioni cash, senza contropartite economiche. Fortunatamente, i Red Devils dalla loro non possono contare sul volere del calciatore, di solito decisivo nelle trattative, perché Wes rimarrebbe molto volentieri a Milano. Infine Maicon. L’estate scorsa Mourinho fece di tutto per convincere Florentino Perez a proporre 30 milioni per l’esterno brasiliano, esattamente la cifra richiesta da Moratti. I 23 milioni proposti neanche si avvicinavano all’idea del presidente interista e l’operazione non andò in porto. In questa sessione di mercato, nonostante il valore di Maicon si sia abbassato (per 22 milioni si chiuderebbe), è scemato l’interesse del Real Madrid e l’unico club potenzialmente attratto dal Colosso pare essere il Manchester City, dove Roberto Mancini lo sponsorizzerebbe volentieri. In tal senso, si vocifera addirittura di un possibile scambio con Tevez, per ora solo speculazioni giornalistiche.
In questo scenario, con i big bloccati, non lo sono da meno anche altri giocatori che il club cederebbe volentieri per far cassa. Svanita l’ipotesi Viviano, che lesionandosi il crociato del ginocchio si è tolto automaticamente dal mercato almeno fino a gennaio, restano calde almeno tre piste che potenzialmente potrebbero arricchire il budget nerazzurro da spendere sul mercato in entrata. Queste conducono ai nomi di Pandev, Muntari e Mariga. Il macedone ha sempre dichiarato di voler rimanere a Milano, ma il suo agente ha aperto all’ipotesi Napoli. Però al momento di concreto non c’è nulla, anche perché De Laurentiis, per farsi avanti, dovrebbe perdere uno dei tre gioielli (Cavani, Lavezzi e Hamsik). Soluzione al momento irrealistica, così come irrealistica è l’ipotesi che Pandev accetti di fare panchina a Napoli o che si convinca di vestire la maglia del Genoa. Neanche all’estero l’attaccante sembra essere oggetto di interesse, il che blocca in modo problematico la sua cessione, necessaria soprattutto nel caso in cui arrivasse un altro attaccante esterno (Palacio).
Sul fronte Muntari ormai siamo alle solite, una situazione che si sta presentando ciclicamente nell’ultimo anno e mezzo. Il ghanese piace molto all’estero, soprattutto in Premier League, ma di offerte interessanti che non includano il prestito non ne sono ancora arrivate. Il rifiuto di trasferirsi al Galatasaray e alla Real Sociedad complica ulteriormente le cose, con la società che non sa come trovare una collocazione definitiva al centrocampista voluto da Mourinho. La dirigenza di Corso Vittorio Emanuele vorrebbe guadagnare almeno 7-8 milioni dalla cessione del cartellino di Muntari, ma questa cifra è lontanissima dalle migliori proposte giunte in sede. Se poi il giocatore le rifiuta… Infine, Mariga: il kenyota è un giocatore che piace, e molto, ma non al punto da ricevere un’offerta che soddisfi l’Inter. Da tempo di parla di un flirt con l’Aston Villa, che però non ha la liquidità necessaria per ingaggiare il centrocampista ex Parma, che i nerazzurri valutano una decina di milioni, considerati età e potenziale. Mariga è stato spesso inserito, potenzialmente, in numerose trattative del club milanese e dato al centro dell'interesse di altri club, Olympique Lione in ultima battuta, ma alla fine si è trattato solo di semplici voci o speculazioni.
Nel complesso, big esclusi, l’Inter vorrebbe ‘liberarsi’ dei giocatori in esubero o non fondamentali nella rosa e incassare una trentina di milioni. Cifra realistica considerato il valore dei diretti interessati, meno alla luce di un contesto in cui i soldi che circolano, sceicchi a parte, sono pochi e vanno ottimizzati. Il rischio è quello di doverli svendere o prestare sperando nell’opzione di riscatto, pur di non trovarsi nel gruppo gente delusa per lo scarso impiego e quindi controproducente per la crescita della squadra e per la serenità della stessa.
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