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Tra voglia di turn-over e gran bisogno di risultati: Strama, adesso tocca a te

di Christian Liotta

L'aveva indicato lo stesso allenatore Andrea Stramaccioni come l'errore alla base della disfatta di Firenze: il fatto di essersi troppo fidato dei suoi uomini, rinunciando a variare gli elementi in campo per poter reggere al meglio il doppio impegno Europa League-campionato. E il risultato? Buona prova contro i non irresistibili romeni del Cluj, disastro totale contro una squadra come la Fiorentina di Vincenzo Montella, che ha avuto modo di preparare l'incontro per sette giorni e soprattutto ha mostrato una maggiore freschezza atletica, convertita in un'espressione di gioco da manuale. L'Inter colpita e affondata, e messa a nudo nel suo limite forse più grave palesato sin qui: quello della tenuta della rosa. Una rosa non più freschissima, che però visto il sovraccarico di impegni ha accentuato troppo presto i suoi limiti finendo in riserva in tempi inusitati.

E allora, che fare? La risposta sembra tanto legittima quanto scontata: ora più che mai, servirebbe il dosaggio delle forze, il saper mischiare con sapienza le carte in vista della gara di ritorno contro il Cluj da affrontare in Transilvania, e soprattutto del derby contro il Milan di domenica sera, la gara che a questo punto può valere una stagione (e la panchina?). Quindi, quella della rotazione degli elementi sembra per ora la soluzione più plausibile. Anche se purtroppo, posto di fronte a questa prospettiva, il tecnico romano si ritrova a dover affrontare uno scoglio non indifferente: perché se diamo un'occhiata all'elenco dei convocati per la gara contro i romeni, si nota come la disponibilità di elementi, chiamiamolo così, nuovi, non è particolarmente ampia e soprattutto si riduce alla sola presenza dei giovani della Primavera come Simone Pasa, Giovanni Terrani o Raffaele Di Gennaro, oltre a Marco Benassi.

Potenza dei regolamenti Uefa sulle rose e dei cambi limitati, l'Inter dei nuovi acquisti di gennaio porterà in Romania il solo Mateo Kovacic, peraltro anche lui impegnato nei primi 45 minuti della gara del Franchi. Ma tant'è, la necessità dovrà pur aguzzare l'ingegno di Strama. Che ha dalla sua il fatto di aver messo un'importante ipoteca alla qualificazione nella gara di andata, anche se forse nel loro catino Muresan e compagni sanno come tirar fuori gli artigli e fare male, quindi un occhio alle spalle va dato comunque. Stramaccioni potrà anche contare sul fatto che anche il prossimo avversario, il Milan, avrà affrontato un impegno europeo, decisamente più probante di quello dei nerazzurri, anche se arriverà al match con un giorno di riposo in più e soprattutto senza viaggio da affrontare.

Stramaccioni, quindi, che prenderà la strada del turn-over. Che viste le forze a disposizione potrebbe anche essere rotazione anche sul cambio del modulo, magari con una sola punta e due trequartisti come Alvarez o Guarin a sostegno. E chissà che non ci sia la possibilità di rivedere in campo dal primo minuto Marco Benassi che aveva ben figurato nelle sue apparizioni a gennaio prima di uscire di scena un po' misteriosamente. Il tutto, allo scopo di provare non solo a certificare la qualificazione, ma anche di ridurre al massimo quei dispendi di energia che mai come nel derby contro il lanciatissimo Milan potrebbero risultare letali. Quel che è certo è che comunque per Stramaccioni è il momento delle scelte, magari anche drastiche: per recuperare le redini di una stagione che rischia di ribaltarsi definitivamente e per scacciare ansie e paure sul suo futuro. 


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