Tre belve, finalmente i ruggiti: cambio di marcia con Guarin, Palito e Mota
Cala il sipario. Il mercato si è chiuso, quel che è fatto ormai è fatto. E l'Inter ha fatto, eccome. Ha cambiato tanto e dato una nuova identità in mano a un allenatore dal profilo innovativo. Confermato meritatamente e rilanciato con entusiasmo. Quello che serviva. Un allenatore, Andrea Stramaccioni, che vede nella testa dei giocatori qualcosa di estremamente fondamentale. Un'etica mourinhana mai ritrovata in Benitez o Gasperini, per fare due nomi di questi anni negativi, e accennata nel regno di transizione targato Leonardo. L'Inter ha deciso di affidarsi a chi ha voglia di trainare, di metterci tutto fino all'ultimo secondo. E da qui, in particolare tra un mercato del tutto positivo e ampiamente promosso, da sottolineare due arrivi e un riscatto (valido quasi come un arrivo) che significano tanto.
Fredy Guarin per qualcuno era un rottame, per qualcun altro un'operazione folle. L'Inter invece ci ha puntato, ha preso un giocatore dall'infermeria del Porto, lo ha rimesso in piedi senza fretta e ci ha puntato, riscattandolo a giugno. Mossa sacrosanta: Fredy è un leone da combattimento, un top player assoluto. E poi, è arrivato Walter Gargano. Per il 4-3-2-1, un elemento preziosissimo. Non sarà un nome da copertina, ma il Mota è un uomo di tanta legna, corsa, palloni recuperati. Una trottola in mediana che presto diventerà indispensabile. Quei polmoni che un anno fa erano maledettamente mancati. La Fiorentina lo ha chiesto in prestito per settimane, l'Inter è riuscita a prenderlo così: un affare intelligente.
La chiusura del tris è stata per Alvaro Pereira. Quasi è bastata la conferenza di presentazione per far capire chi è a chi non lo conoscesse: sicurezza, grinta, preparazione, voglia di far parlare il campo e non i giornali. Il Palito è un levriero, un esterno da combattimento che non molla mai un centimetro. L'Inter ha deciso di puntarci tanto, sarà lui il turbo della fascia (spostato a sinistra) dopo il saluto di Maicon. Un altro che non molla mai, impareranno tutti ad apprezzarlo presto. L'Inter ha scelto, oltre a pedine preziosissime come Handanovic, Palacio, Silvestre o Mudingayi, questi altri tre sudamericani che daranno tanto.
Perché dopo un anno con gli agnellini impauriti, Forlan e Zarate su tutti, servivano proprio queste belve. Pronte, a far sentire il proprio ruggito...