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Tremolada: "Io, l'Inter e che campioni. Mourinho? Era il padrone di tutto"

di Daniele Alfieri

"All’Inter ho trascorso anni bellissimi, facendo tutta la trafila delle giovanili fino alla prima squadra. Non dimenticherò mai la prima panchina in Champions a 16 anni a Cipro contro l'Anorthosis. Sono ancora molto amico con Caldirola e seguo tutti gli altri miei ex compagni: voglio cercare di riprenderli visto che giocano quasi tutti in Serie A ed io negli ultimi tempi mi sono un po' perso…". Parole e ricordi di Luca Tremolada, trequartista dal passato a fortissime tinte nerazzurre e affacciatosi in prima squadra con José Mourinho.

"Lo spogliatoio della prima squadra l'ho vissuto poco ma era uno spettacolo incredibile - racconta a GianlucaDiMarzio.com il classe '91 oggi in forza all'Entella -: ovunque ti giravi eri circondato da campioni. E poi il fascino di Mourinho era indiscutibile: lui era il padrone di tutto. Che emozione sentir pronunciare il proprio nome da lui durante la prima amichevole con loro!".

Qualcuno afferma che Tremolada fosse il pupillo dello Special One tra i ragazzi della Primavera, ma il giocatore dell'Entella è più modesto: "No, non è vero… C'erano giocatori come Obi, Destro e Caldirola che erano più nel giro rispetto a me. Quel che è certo però è che ero considerato un giocatore di qualità, in me vedeva qualcosa di speciale. Sicuramente i piedi buoni non mi sono mai mancati".

Dopo la Champions del 2010 due prestiti (con Piacenza e Pisa) e l'addio definitivo all'Inter che nel 2012 lo cedette al Como: "Quando lasciai l'Inter non riuscii ad esprimermi al massimo soprattutto per colpa mia: sai, quando vieni dall’Inter magari il tuo approccio è sbagliato, pensi sia tutto dovuto, non hai la mentalità giusta. Certo, a mia discolpa posso dire che a volte coi giovani in Italia il talento non viene supportato, anzi, ma principalmente fu colpa mia. Ora, a 24 anni, voglio far bene ed arrivare più in alto possibile. E sognare, perché no: dopotutto ho una testa completamente diversa rispetto a prima". Lo scorso anno la svolta in Serie B con l'Arezzo: "Oggi devo ringraziare in particolare Capuano e l’Arezzo per aver creduto in me: grazie a loro ho cambiato mentalità soprattutto nella quotidianità".


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