Trequarti agrodolce: Sneijder non può riposarsi, ma Coutinho ora c'è
Era dall’estate 2009 che la trequarti dell’Inter non era oggetto di cotante attenzioni. Superato il ‘vuoto’ tattico durante il periodo di gestione Gasperini, che non prevedeva quella posizione, a grande richiesta Ranieri ha riproposto Snejider nella zona che l’olandese preferisce e nella quale rende di più. Ma per una ragione o per l’altra il campione di Utrecht non ha ancora reso secondo le aspettative: infortuni, condizione atletica poco entusiasmante, un pizzico di nervosismo hanno spinto al ribasso le sue prestazioni, elevandolo comunque più di una volta a ‘migliore in campo’, a conferma della crisi vissuta finora dal gruppo nerazzurro.
BISOGNO DI RIPOSO - Oggi Sneijder è tra i convocati con la Nazionale olandese (amichevoli contro Svizzera e Germania), è felice come lui stesso ha dichiarato via Twitter e probabilmente godrà di un corposo minutaggio come spesso gli capita sotto la gestione Van Marwjik. Non certo una buona notizia per Ranieri, che sperava di dargli un po’ di fiato durante la sosta e dovrà accontentarsi di vederselo recapitato solo dopo le due partite dell’Olanda. Il tecnico nerazzurro da tempo sostiene che Wesley gioca e fa rifinitura, in pratica non si allena mai de in queste condizioni non può essere al meglio in alcun caso, rischiando tra l’altro infortuni a ripetizione. Cosa accaduta purtroppo a Maicon, che sobbarcandosi un plus lavoro è scivolato su un nuovo infortunio muscolare. La situazione ideale vorrebbe l’ex Real Madrid a riposo come i compagni, e pronto a iniziare gli allenamenti programmati dallo staff tecnico interista. Ma non è possibile, la Nazionale chiama e la trequarti nerazzurra dovrà ancora attendere il miglior Sneijder.
FINALMENTE COU - Intanto, però, sempre restando in tema, c’è una buona notizia per Ranieri: Coutinho ha smaltito lo stiramento di secondo grado all’adduttore ed è tornato abile e arruolabile. L’assenza del baby brasiliano si è fatta sentire soprattutto nel periodo in cui l’allenatore avrebbe voluto far rifiatare Sneijder, inserendo il suo naturale sostituto. Coutinho, dall’arrivo del nuovo tecnico, ha visto crescere le sue possibilità di scendere in campo, non a caso a Bologna è partito titolare. Poi, dopo qualche panchina e ingresso a gara in corso, l’infortunio al bicipite femorale occorsogli lo scorso 13 ottobre durante un allenamento che lo ha bloccato ai box finora. Adesso, durante la sosta, Ranieri potrà valutare i miglioramenti del trequartista e la sua crescita dal punto di vista tattico. Nei prossimi tempi, se il ‘responsabile’ del ruolo avesse bisogno di relax, dalla panchina sarebbe pronta a uscire una valida alternativa, che da mesi suscita la curiosità degli addetti ai lavori e dei tifosi, ancora desiderosi di vedere il vero Coutinho.
ALLA CONQUISTA DEL TIFOSO - Un Coutinho che finora non ha avuto molta fortuna con la maglia dell’Inter. Arrivato come grande investimento per il futuro (spesi 4 milioni per un ragazzino di 16 anni, ndr), si è messo in mostra durante la gestione Benitez, ‘costretto’ a farlo giocare causa infortuni dei titolari. Poi, prima dell’arrivo di Leonardo, l’infortunio muscolare del 19 novembre 2010 che lo ha privato della gioia di essere tra i convocati per il Mondiale per Club vinto in Dubai. Poi, dopo l’arrivo di Leonardo, il ritorno in campo contro il Palermo, 45 minuti deludenti che lo hanno riportato indietro nelle gerarchie. Di lui, infatti, della seconda parte della scorsa stagione si ricorda solo il gol alla Fiorentina, il primo con la maglia dell’Inter, durante una prestazione neanche troppo convincente. Adesso che i ‘malanni’ fisici sono ormai alle spalle, Coutinho si candida a essere il vero alter ego di Sneijder, sperando di conquistare, con le chance che Ranieri vorrà concedergli, l’esigente pubblico nerazzurro.
La società punta molto su di lui, tanto da negare a Leonardo il prestito al Paris Saint Germain, a conferma del fatto che il ragazzo ha i numeri e suscita l’interesse di un manager dotato di fiuto come il dg dei transalpini. La speranza è che la sua maturazione segua un percorso naturale e che il carico di allenamenti per potenziarne il fisico non gli costi altri stop muscolari, come sovente capita al ‘gemello’ Pato.