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Tutti contro Zanetti! Intanto è chiara la bocciatura di Pereira: l'addio è vicino

di Alessandro Cavasinni

L'1-1 di ieri ha lasciato un grande amaro in bocca a tutti gli interisti, dal neo presidente Erick Thohir fino all'ultimo dei simpatizzanti. Un pareggio che qualcuno ha definito beffardo, visto l'ennesimo gol subito nei minuti finali. Eppure, di beffardo c'è stato poco: grande il gol di Renan e corretto il punto guadagnato dalla Sampdoria. In fondo, è la stessa analisi fatta anche a caldo da Walter Mazzarri, che ha saputo riconoscere le colpe dei suoi.

CAPRO ESPIATORIO - Da sottolineare, nelle ore successive, le abnormi critiche piovute addosso ad Javier Zanetti. Secondo detrattori e malelingue, il capitano è stato il peggiore in campo, deleterio per la squadra e titolare solo per presunte ragioni di blasone. Solite storie, insomma. Quasi non si vedesse l'ora di trovare un nuovo capro espiatorio una volta finiti i jolly Alvarez e Jonathan e con Guarin che aveva appena segnato.

MANCANZE - La partita con la Sampdoria, in realtà, ci ha detto quello che sapevamo già un po' tutti. E cioè che la coperta è corta. Lì davanti, è evidente, manca qualcuno in grado di aiutare/dare il cambio a Palacio, mentre in mezzo c'è bisogno di una maggior presenza fisica per mettere 'in banca' il pallone nei momenti delicati e far respirare tutta la squadra. Quell'uomo potrebbe essere Guarin, se non fosse che adesso serve più avanti. Senza contare le continue amnesie pericolosissime di cui soffre quando arretra il raggio d'azione.

QUESTIONE DI... CARATTERISTICHE - Che poi Zanetti non sia il modello di esterno voluto da Mazzarri è chiaro. Con le sue caratteristiche, il numero 4 nerazzurro non sarebbe stato il prescelto del tecnico toscano per quella posizione nemmeno 10 anni fa: non ha le abilità richieste per il gioco di WM, che in quella zona predilige da sempre giocatori bravi nella spinta e nell'inserimento senza palla. Figurarsi ora, a 40 anni, dopo oltre 200 giorni di assenza dai campi di gioco e, per di più, spostato a sinistra! Benino in difesa, ma di attaccare con tempi e modi idonei non se ne parla. Cosa si pretendeva?

PEREIRA ADDIO - Il problema, semmai, è un altro, ovvero che manca qualcuno quando Nagatomo non c'è. “Ci serve un esterno, perché lì abbiamo solo Jonathan e Nagatomo, forse Pereira”. Così aveva detto Thohir qualche settimana fa. Oggi possiamo dire che anche Pereira non c'è più. Il fatto di preferirgli Zanetti per tutta la partita è il segnale chiaro di una bocciatura, pochi giri di parole. Se non ha giocato ieri, non si capisce quando dovrebbe giocare. Non ha fatto malissimo l'uruguaiano quest'anno, ma nemmeno come ci si aspettava, vista anche la resurrezione di altri suoi compagni. L'addio è vicinissimo, si parla di Cska Mosca. L'Inter accetterebbe anche una piccola minusvalenza, magari a 7 milioni si chiude. Chissà.

QUEL CHE SI PUÒ - Intanto Mazzarri fa quello che può con quello che ha. Finora è andata di lusso, e poteva pure andare meglio. Poco spazio alle recriminazioni, solo lucidità di analisi per migliorare il migliorabile. Possibilmente, senza critiche e sproloqui prive di senso, come quelle riservate a Zanetti.


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