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Ultimi round per Saphir Taider: domani l'incontro clou, anche se...

di Christian Liotta

Etimologicamente parlando, il suo nome significa "pieno di delizie". Ed effettivamente l'arrivo di questo giocatore potrebbe anche rivelarsi una delizia per l'Inter, in cerca di un tassello per completare il mosaico del centrocampo, forse il più bisognoso di cure stando a quanto emerso nelle ultime uscite, dove, viste in modo particolare l'assenza perdurante di Mateo Kovacic e le difficoltà di Esteban Cambiasso serve un'iniezione di quantità e di qualità, soprattutto serve il tanto famoso pezzo da mettere davanti alla difesa a protezione delle incursioni dei compagni. Ed ecco che, congelato momentaneamente il nome di Radja Nainggolan, diventa Saphir Taider l'elemento in cima alla lista dei desideri di Walter Mazzarri. Il giovane franco-algerino del Bologna, molto apprezzato dagli addetti ai lavori, diventa l'obiettivo numero uno, e la strada, a quanto pare, si è fatta in discesa per la società nerazzurra.

Il nome di Taider accostato all'Inter apparve all'improvviso qualche settimana fa, annunciato da un quotidiano locale e smentito in fretta e furia dalla dirigenza rossoblu con un comunicato ufficiale apparso sul proprio sito. Ma questo non è bastato a placare le voci, anche perché l'interesse dei nerazzurri si è fatto progressivamente più forte, facendo leva su diversi fattori, tra i quali anche gli ottimi rapporti intessuti col procuratore del giocatore George Atangana, che è anche agente del nuovo attaccante nerazzurro Ishak Belfodil. All'ombra delle due torri, a quel punto, è iniziata una serie di dichiarazioni atte a fare quadrato intorno al centrocampista, che hanno coinvolto presidente, direttore generale, e anche lo stesso allenatore Stefano Pioli. Fino alle condizioni dettate dal club per intavolare una trattativa: metà cartellino per una somma pari a 6/7 milioni circa, secondo le ultime voci, più la cessione della seconda metà del cartellino di Rene Krhin per una valutazione complessiva di 9 milioni,  e di un prestito tra Alfred Duncan e Ibrahima Mbaye. Francamente, una valutazione ritenuta al di là del legittimo, dato che l'Inter arriverebbe soltanto a 3.5 milioni come parte cash per la comproprietà, che arrivano a poco meno di sei includendo Krhin e il prestito di Diego Laxalt e Ibrahima Mbaye.

Nelle ultime ore, però, le carte in tavola sono cambiate: specie sul fronte felsineo, visto che sono maturate nuove esigenze legate alla sin qui mancata cessione di Frederik Sorensen, per il quale lo Zenit San Pietroburgo pare aver fatto un passo indietro (anche se si riparla di nuova offensiva). Il club rossoblu deve ora vendere qualcuno, e, con buona pace del tecnico, l'indiziato principale è Taider, per il quale domani dovrebbe partire l'assalto definitivo per far arrivare il promettente giocatore arrivato dal Grenoble e sul quale l'anno scorso aveva messo le mani la Juventus che ne prese metà cartellino per poi lasciarlo definitivamente al Bologna. I rossoblu sembrano voler rimanere fermi sulle loro posizioni, anche se la sensazione è che alla fine l'affare possa concludersi.

Starà poi a Walter Mazzarri inserirlo a dovere nel mosaico del centrocampo interista, reparto che langue parecchio di qualità più che di quantità. E in questo senso, va detto, stride con quelle che sono le disponibilità economiche del club di Corso Vittorio Emanuele l'intenzione di voler spendere cifre considerevoli per un giocatore che rappresenterebbe soltanto un investimento per il futuro, e che come soluzione nell'immediato ai problemi della mediana non sembra proprio quella congeniale alle esigenze del tecnico. Impensabile per il club paludarsi solo su un ottimo prospetto, occorrerà almeno un altro tassello e svenarsi così in tempi come questi, specie se il tutto non dovesse compensarsi con qualche cessione, rischia di diventare un nuovo autogol...


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