Un mercato no-stop: Lucas e Juan, gennaio caldo? Poi quel sogno...
La testa è già al campionato, tra pochi giorni si gioca sul serio, con punti in palio per costruire il proprio destino. Ma l’onda del mercato, nonostante il gong delle 19 il 31 agosto, è ancora alta e visibile. Gennaio, alla fine, non è poi così lontano e alcuni club sono già un po’ pentiti della loro campagna acquisti, tanto da programmare quella di riparazione tra 5 mesi. In casa Inter non c’è alcun pentimento, al di là dell’errore nella compilazione della lista Champions. La squadra è stata rinforzata nonostante l’addio di Eto’o, Gasperini ha un buon gruppo di campioni e potenziali tali da amalgamare intorno allo zoccolo duro dello spogliatoio. Però il tifoso pensa sempre al prossimo grande colpo di mercato e le voci, ovviamente, continuano a soddisfarlo. Il bilancio interista gode di buona salute, la società si presenterà ai nastri di partenza del Fair Play Finanziario con le carte in regola e tanta serenità finanziaria. Pertanto, perché ignorare la possibilità di nuovi arrivi prestigiosi a gennaio?
Un anno prima è accaduto, un mercato made in Italy con lo sbarco di due nazionali come Ranocchia e Pazzini (più Nagatomo e Kharja), protagonisti della vittoria azzurra di ieri contro la Slovenia. La prossima potrebbe essere invece una ‘riparazione’ brasiliana, anche perché le tempistiche del Brasilerao consentono di concludere più agevolmente gli affari a fine anno solare. Due i nomi che stuzzicano la tifoseria nerazzurra: Lucas Rodrigues Moura da Silva, noto semplicemente come Lucas (classe ’92), e Juan Guilherme Nunes Jesus, detto Juan (classe ’93). Non si scopre di certo l’acqua calda quando si sostiene che i sopra citati facciano parte di quella cerchia di potenziali fenomeni del calcio sudamericano. Ovviamente l’Inter, fortissima su quel fronte (l'emissario Calenda è sempre prodigo di report), li segue da tempo e, magari, sta già architettando il modo per averli con la riapertura del mercato, soprattutto se ci fosse la necessità di migliorare la rosa con un occhio al futuro.
Lucas oggi viene valutato una ventina di milioni, è un trequartista in grado però di giocare anche da seconda punta e da attaccante esterno (e Gasp gongola). Juan, abbandonato dal Napoli (che ha optato per Fideleff), è un difensore mancino di cui si dice un gran bene e vale circa 6 milioni (contatti già avviati). Due golden boys del calcio brasiliano, che potrebbero dare nuova linfa all’Inter, soprattutto pensando alle prossime stagioni. Se dal punto di vista economico le cifre venissero confermate e non lievitassero come accade spesso, chissà che Moratti non voglia farsi due regalini con un piccolo ma significativo sforzo economico. Sforzo che sarebbe tutt’altro che piccolo per arrivare a Lionel Messi. Voci provenienti dalla Spagna, che vanno prendere con il beneficio d’inventario, vogliono il fenomeno del calcio mondiale destinato a lasciare il Barcellona nel 2013, a 26 anni, per far posto a Neymar e alleggerire il bilancio (impresentabile) del club blaugrana. Anche i campioni di tutto sarebbero infatti costretti a migliorare la loro posizione finanziaria dopo anni di investimenti comunque fruttuosi.
Probabilissimo, se la notizia fosse credibile, che Moratti abbia già segnato in agenda una telefonata destinazione Barcellona per i primi mesi del 2013, pur con la consapevolezza che per la Pulga servirebbero tanti, tantissimi soldi che oggi non ci sono più. Ma la passione resta fortissima e da tempo si sostiene che, se Messi avesse lasciato il Barça, l’Inter sarebbe stata la sua alternativa principale, quanto meno per l’affetto e le belle parole che il presidente nerazzurro non gli ha fatto mai mancare. Un debito morale, in altre parole, che però potrebbe non essere sufficiente al cospetto dei petroldollari o dei milioni russi. La fantasia va nutrita e sognare non costa nulla, ma se davvero Messi dovesse dire addio al suo Barcellona (e sottolineiamo il se), difficilmente la società di Corso Vittorio Emanuele potrebbe sobbarcarsi un investimento del genere, che si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro per essere ottimisti. Ma il 2013 è lontano e, se nel dicembre 2012 non arrivasse la fine del mondo come sostenevano i Maya, perché negarsi un sogno di tale portata?
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