Un'ora di difficoltà nella costruzione: Icardi più a centrocampo che in area
Ieri sera nell'Inter ha funzionato davvero poco contro la Lazio, un black-out tecnico, tattico e psicologico inaspettato che ha permesso alla squadra ospite di controllare la reazione nerazzurra e di colpire nel finale quando il pareggio sembrava il risultato più scontato. Sul banco degli imputati un po' tutti, da Roberto Mancini ai giocatori, che tra scelte tecnico-tattiche e atteggiamento svagato permetteranno alle inseguitrici di trascorrere un Natale decisamente più sereno, con la vetta a portata di mano già alla riapertura delle danze il 6 gennaio. Di modulo e giocatori si è parlato a lungo, ma c'è un aspetto che ha caratterizzato la prima ora del match, quella che ha visto in campo Stevan Jovetic prima della sostituzione con Adem Ljajic al 58'.
Osservando il posizionamento medio dei giocatori in campo, si evince che la coppia d'attacco composta da Mauro Icardi e dal montenegrino si è mossa in modo particolare. Pur essendo la prima punta, infatti, l'argentino si è abbassato assai più spesso sulla trequarti per ricevere il pallone, con l'ex Manchester City che ha stazionato più tempo in una zona più vicino alla porta. In altre parole, Icardi ha vestito, almeno nelle zolle frequentate maggiormente, i panni del trequartista, anzi quasi del centrocampoista leggermente avanzato. Un punto in cui, per caratteristiche, Maurito non può essere incisivo. Non che Jojo rimanesse impalato lì davanti, spesso e volentieri infatti si abbassava per dare una linea di passaggio a Felipe Melo e Gary Medel, a poco agio senza un collante tra mediana e attacco. Tra l'altro, spicca anche l'accentramento costante di Ivan Perisic, che non trovando spazio a sinistra tendeva a ingolfare l'area centrale.
Roberto Mancini al termine della partita contro la Lazio ha ammesso che nel primo tempo c'era troppa distanza tra mediana e reparto avanzato, forse la causa principale della scarsa produzione offensiva nerazzurra. Probabilmente proprio per mancanza di rifornimenti Icardi ha dovuto arretrare fino al centrocampo nella speranza di ricevere palloni, anche se troppo distante dal proprio habitat. A tratti, infatti, l'Inter sembrava organizzata con un 4-2-4, con gli offensivi in linea e troppo lontani dai due mediani per ricevere palloni efficaci. Tra l'altro, Medel e Melo di certo non brillanto per la visione panoramica e per i tempi di gioco. Non a caso, l'allenatore ha cambiato uomini e schema, passando a un 4-3-3 con Marcelo Brozovic a centrocampo e Ljajic attaccante esterno. In tal modo Icardi è potuto tornare nella sua area di competenza e il gol del momentaneo pareggio ne è stata piacevole conseguenza.
L'analisi di quanto avvenuto ieri dal punto di vista tattico evidenzia che l'Inter fa fatica contro mediane folte e di qualità (quella di Pioli) e se i due centrocampisti tendono più a distruggere che a costruire, appare evidente l'assenza di un collante che possa supportare il reparto avanzato. Non deve essere Icardi a prendere il pallone al limite del cerchio di centrocampo, può farlo Jovetic ma non deve essere una costante, in quanto il montenegrino è più efficace vicino alla porta e non è un vero trequartista. Il profilo ideale potrebbe essere Brozovic, ma questo presupporrebbe una mediana a tre, come quella vista nella ripresa. Resta comunque il fatto che la soluzione pensata da Mancini all'inizio, in altre circostanze ha pagato dividendi e non è stato fuori luogo proporla. Però il campo ha mostrato un'altra verità.