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Un po' di coerenza: perché il futuro di Alvarez sarà ancora nerazzurro

di Mario Garau

Pazienza, coraggio e coerenza. Dietro un progetto che si rispetti non può mancare una di queste tre prerogative. Ricky Alvarez è stato prelevato lo scorso anno dal Velez dopo una lunga contesa con altri club europei: cifre importanti, quelle del suo acquisto, più di 10 milioni - circa - tra il cartellino e i bonus. L'argentino si fa notare subito con qualche colpo di alta scuola nel ritiro di Pinzolo: gol, dribbling, giocate. I ritmi compassati, l'amore a tratti esagerato per il pallone, e il ruolo ibrido, non sono sfuggiti però agli occhi dei più attenti. Alvarez comincia la stagione con il peso di un trasferimento decisamente oneroso rispetto a quanto dimostrato in Argentina, San Siro non gli perdona l'ambientamento . Comincia anche a sparire dai convocati, salvo poi rientrare nel giro grazie ai numerosi infortuni.

Partita dopo partita, sale in cattedra. Addirittura qualche giornale comincia a bollarlo come "l'arma segreta di Ranieri". Dai suoi piedi nasce anche quel filotto di vittorie consecutive, che tanto ha illuso tifosi e dirigenza. Poi sparisce con tutta la squadra - a causa anche dei problemi fisici - e rientra in gioco nello sprint finale per la Champions con Stramaccioni, quando sigilla con un gol di pregevole fattura la vittoria sull'Udinese. Doppio passo e destro a incrociare sul secondo palo, Handanovic trafitto.

Oggi c'è un infortunio ancora da smaltire. Ricky ha saltato il precampionato, e le uniche sue notizie si hanno da Twitter e dal mercato. Sì, dal mercato. Il fascino della Maravilla non è ancora svanito in Europa. Tra le pretendenti che potrebbero tornare a corteggiarlo, c'è anche il Porto di Fernando e di Pereira (obiettivi dichiarati dell'Inter). Ecco che quindi impazzano ipotesi di scambio e di cessioni: i quotidiani si scatenano.

Le ultime addirittura riferiscono di un'Inter disposta a lasciar partire il suo numero 11, pur di arrivare ad altri giocatori. Inevitabilmente però sorge qualche dubbio: la bocciatura sarebbe prematura, il giocatore ha avuto poco tempo per mettere in mostra le sue qualità e sarebbe l'ennesima ammissione di un investimento sbagliato. E qui si spacca anche il tifo nerazzurro: molti sacrificherebbero volentieri l'argentino "troppo lento per il campionato italiano", altri invece vorrebbero riapprezzare l'Alvarez di dicembre. La palla adesso passa le mani dell'Inter: la sua partenza deve assolutamente coincidere con un acquisto sulla trequarti (i giocatori in vendita spesso di solito non sono top player) . Un po' di coerenza però non guasta mai, chi vuole tutto e subito, spesso non fa altro che ricoprirsi di fumo.


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