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Un punto per ripartire. E c'era una volta il Wes: così svolta il mercato

di Alessandro Cavasinni

Un punto per spezzare l'incantesimo al rovescio, quello che dopo le dieci vittorie consecutive aveva regalato solo tante amarezze lontano dal Meazza. L'Inter che stentava in casa e dominava fuori non esisteva più, era diventata il contrario. Poi ecco il punto dell'Olimpico proprio nella serata in cui Sneijder dice addio. Addio all'olandese e addio alla catena di ko fuori casa.

INTERMERIA – Emergenza in casa Inter: dov'è la novità? Zeman recupera tutti tranne Pjanic; Stramaccioni nessuno, a parte i reduci dalle squalifiche più o meno logiche (Ranocchia e Juan Jesus). Castellazzi in porta, Samuel in difesa, Alvarez in mezzo al campo (con Stankovic) e, soprattutto, Cassano, Milito e Coutinho in attacco: una moria. In più Rocchi non ha ancora 90 minuti nelle gambe (forse nemmeno 45) e Nagatomo è appena rientrato dallo stop pre-natalizio (e si vede).  

SORPRESA LIVAJA – Strama sorprende: Livaja in campo dal 1' al fianco di Palacio, con Guarin alle spalle. Fuori Cambiasso e pure Benassi. La mossa sembra non pagare, perché la Roma sfonda sia centralmente che sulle corsie laterali. L'onda giallorossa si abbatte sulla squadra nerazzurra, che tiene a stento le folate offensive di Totti e compagni. Eppure, la mira di Osvaldo non è quella dei giorni migliori e Handanovic si salva. Almeno finché Orsato non s'inventa il fallo di testa: rigore di Totti, gol, 1-0.

PALO E PATTA – Ma proprio nel momento più delicato esce fuori l'Inter, che da metà frazione spinge. Palo clamoroso di Livaja, che poi viene fermato da un offside inesistente solo dinanzi a Goicoechea. Lo stesso portiere esce a vuoto e regala a Chivu un palla d'oro non sfruttata, ma poi è Palacio – a fil di sirena – a insaccare su propulsione atomica di Guarin: 1-1.

LA “LEGGE” DI STRAMA – Durante l'intervallo, il tecnico nerazzurro legge la partita dei primi 45 minuti, capisce che il 3-5-2 lascia troppi varchi e rimedia con un 4-3-1-2, allargando Juan e abbassando Nagatomo. Lo schema va e l'Inter ha tantissime potenziali occasioni per andare in vantaggio. La Roma si scopre, attaccando anche con otto uomini, e con un po' di precisione in più la formazione di Strama potrebbe davvero far male.

C'ERA UNA VOLTA IL WES Quello che manca all'Inter per sbancare l'Olimpico è l'ultimo passaggio. Quello, per intenderci, in cui è maestro Wesley Sneijder. Guarin spacca come Hulk, ma non è un assist-man, mentre Cassano è più seconda punta che rifinitore. O un trequartista o un regista da piazzare tra il colombiano e un corridore a scelta: adesso che le casse ridono e il bilancio è alleggerito, ci si attende la chiusura di trattative per oggi e per luglio. La prima trattativa a decollare potrebbe essere quella per Schelotto: tutte le parti vogliono l'accordo e, in questi casi, alla fine si arriva a una soluzione. Serve un vice-Handanovic, si faranno passi concreti per Bellomo, ma il sogno rimane Paulinho. Il mediano del Corinthians potrebbe arrivare subito, magari cedendo Alvarez (ma finora offerte basse per lui da Germania e Spagna), oppure chiudere fin d'ora per luglio. Evitando un Lucas-bis.


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