Unità d'intenti e voglia di lottare: il presente, oggi, conta più del futuro
Non solo rabbia e orgoglio. L’Inter di ieri sera, al cospetto di una Roma comunque svogliata e disarmata, ha vinto la sua partita e messo in cassaforte mezza qualificazione, grazie a un atteggiamento equilibrato e preciso. Squadra schierata bene, compatta, con un Cambiasso in più, che ha garantito un’ottima gestione dei tempi della linea mediana, con Zanetti, sempre preciso in raddoppio su Vucinic, garantendo uno schermo protettivo a Maicon, troppo spesso fuori posizione. Per non parlare di Dejan Stankovic, solito baluardo, incredibile nella capacità di impostazione e di rottura, oltre ai continui inserimenti in zona gol. Il suo apporto offensivo poi è stato decisivo, favorito dal moto ondoso di Sneijder, bravo a svariare su tutto il fronte offensivo. Deki ha dimostrato ancora una volta di avere la benzina e la voglia di portare a casa qualcosa di importante. Orgoglio, rabbia agonistica, prima di tutto. Poi arriva tutto il resto. I suoi compagni devono prendere esempio da lui, mai domo e sempre sul pezzo per il bene dell’Inter.
Il bene dell’Inter prima di tutto. Queste restanti cinque partite di campionato, il ritorno della semifinale contro la stessa, e la possibile finale del 29 maggio (dove si prospetterebbe l’ennesimo derby stagionale), devono essere giocate al massimo delle possibilità. I problemi devono essere accantonati e a essi deve fare spazio l’unità di intenti per risollevare le sorti di questa stagione, iniziata male, proseguita sempre in crescendo, fino alle importanti e decisive cadute che hanno fatto sì che i più grandi obiettivi sfumassero. Ora bisogna sudare altre sei (si spera sette) partite e portare a casa quanto più possibile. Il terzo (e perché no, il secondo) posto e la Tim Cup, obiettivi che, come diceva Stankovic ieri, un tempo valevano come la vittoria della Champions.
Ora sono gli obiettivi finali di questa stagione ed è giusto che la squadra li faccia suoi, per poter dare al ciclo vincente un 'canto del cigno' dignitoso, prima della ricostruzione. Al futuro si penserà con calma, a tempo debito. Come detto dallo stesso Leonardo, ora si pensa al futuro e a consegnare agli annali una stagione che può comunque finire in maniera positiva.