Valentin Carboni vs. Nico Paz: tanti punti in comune tra i due. Perché l'Inter punta sul gioiello del Como
Che l'Inter stia già lavorando al futuro è noto, per fortuna il mercato di gennaio non richiederà interventi su una rosa che rimane competitiva e che al netto delle recenti defezioni in difesa ha saputo trovare internamente le risorse per risolvere i problemi. Per questa ragione è improbabile che nel corso della finestra invernale vengano aggiunti calciatori all'attuale gruppo, anche per mantenere gli equilibri che oggi sono robustissimi. Ecco dunque che la dirigenza si sta muovendo per anticipare la concorrenza su profili di interesse in vista della prossima stagione, con l'obiettivo di abbassare i costi e l'età media della rosa. Nico Paz, lo sanno anche i muri, è tra i nomi cerchiati in rosso sul taccuino di Piero Ausilio: 20 anni, costo accessibile, ingaggio contenuto, qualità che oggi non abbondano nel gruppo attuale. Certo, manca l'esperienza e tatticamente va inquadrato, ma la materia prima è di alto livello e per Simone Inzaghi e il suo staff sarebbe una sfida affascinante. Seconda punta o mezzala offensiva, bisognerà capire dove il suo sinistro educato potrebbe fare la differenza per il bene della squadra. Dopo tutto il figlio di Pablo Paz, ex compagno di Nazionale di Javier Zanetti, pur trovandosi già a proprio agio in Serie A con la maglia del Como ha ancora enormi margini di crescita e il suo dribbling sarebbe un elemento in grado di aggiungere qualcosa al gioco dell'Inter. Bisognerà trovare l'intesa con il Real Madrid, che però non ha bisogno di un profilo come Nico Paz avendo in rosa già giovani calciatori con quelle caratteristiche. E se le parti in causa fossero concordi sull'operazione, l'intesa economica si troverebbe senza problemi.
A questo punto della storia sorgerebbe spontanea una riflessione: l'Inter è proprietaria del cartellino di un giocatore che ha molte caratteristiche in comune con Paz: argentino, piede mancino delicato, bel dribbling, esperienza in Serie A, fisico non indifferente, da inquadrare tatticamente e con enormi margini di crescita. Si tratta di Valentin Carboni, del quale ci si è un po' dimenticati a causa del grave infortunio al ginocchio subito lo scorso ottobre mentre era impegnato con la Seleccion. Un brusco stop che ne ha frenato la crescita, in una stagione in cui era approdato al Marsiglia su precisa richiesta di Roberto De Zerbi, suo grande estimatore, pur faticando a trovare spazio nell'undici titolare. Nel momento in cui l'Inter ha deciso di mandarlo in Ligue 1 in prestito con diritto di riscatto a 35 milioni in favore dei francesi e contro riscatto a 40 per i nerazzurri lo ha fatto con l'intenzione di farlo crescere sotto tutti i punti di vista, dandogli anche una vetrina internazionale per riaverlo, in caso di mancata permanenza all'OM, più maturo di quando è partito.
La domanda sorge spontanea: perché l'Inter starebbe lavorando all'acquisto di Nico Paz quando da giugno prossimo riavrebbe Valentin Carboni che ha caratteristiche molto simili, un anno in meno ed è già di sua proprietà? Domanda a cui è difficile dare una risposta in questo momento. La prima può essere il dubbio sul suo recupero fisico, bisognerà capire come il figlio di Ezequiel tornerà dalla rottura del crociato, quanto impiegherà a recuperare il tempo perso e a riprendere il percorso interrotto lo scorso ottobre. Seconda possibile risposta: Carboni non viene considerato adatto alla filosofia di Inzaghi rispetto a Nico Paz e la priorità del club nerazzurro è realizzare un'importante plusvalenza per il bene del bilancio, dando al trequartista di Buenos Aires il via libera per la propria carriera altrove. Terza ipotesi: dopo averlo valutato a lungo, in società pensano che l'ex Monza abbia bisogno ancora di tempo per poter indossare la maglia pesante dell'Inter ed essere protagonista, ergo meglio che faccia ulteriore esperienza altrove per poi tornare alla casa madre. Nel frattempo, sfruttando un'opportunità di mercato, si proverà a mettere le mani sul gioiello del Como che ha ottenuto consensi da parte di tutti in casa nerazzurra, perché certi investimenti vanno fatti a prescindere e i giocatori versatili e con piedi buoni non si trovano facilmente.