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Ventola: "Inter più prevedibile e meno equilibrata dell'anno scorso. Per me si sente anche la mancanza di Vidal"

di Christian Liotta

A poche ore dalla sfida tra Atalanta e Inter, il doppio ex Nicola Ventola offre le sue chiavi di lettura del match tutto nerazzurro ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Sono le squadre che ho amato di più insieme al Bari. Mi aspetto un match teso perché i tre punti in palio sono di quelli pesanti: entrambi sono distantissime dal Napoli, ma se l'Atalanta non aveva l'obbligo di lottare per lo scudetto, l'Inter invece è una formazione molto più lineare e prevedibile rispetto allo scorso anno perché ha perso elementi abili nell'uno contro uno come Ivan Perisic e Alexis Sanchez. In più, anche se non tutti saranno d'accordo, secondo me avverte pure la perdita di Arturo Vidal che quando entrava in mezzo al campo dava sostanza. Adesso la squadra è meno equilibrata e subisce tanti gol perché in fase di interdizione ha solo Nicolò Barella. Inevitabile che in alcuni incontri abbia sofferto: troppi scontri diretti andati male e il distacco dal Napoli in doppia cifra è eloquente. Mancano ancora 24 giornate alla fine, ma se il Napoli va avanti così...".

Alla fine chi arriverà prima tra Atalanta e Inter?
"Dico l'Inter, ma anche l'Atalanta può arrivare in Champions. Per entrare nelle prime quattro prevedo una bella lotta perché la Lazio sta volando, mentre la Juve è in netta ripresa e secondo me sarà quella che insidierà di più il Napoli. Poi ci sono anche il Milan e la Roma... Sarà un duello appassionante fino a giugno".

Qual è il primo ricordo di Ventola con la maglia dell'Inter che le viene in mente?
"Gli allenamenti con Vieri e Ronaldo, ma anche le chance che Kallon e io avevamo per sostituirli. Ero la riserva dei migliori al mondo

Nonostante Ronie e Bobo, però, l'Inter ha perso lo scudetto del 2001-02 all'ultima giornata.
"Tornai a Milano proprio quella stagione che fu decisa dall'ormai famoso 5 maggio: potevamo e dovevamo arrivare primi e invece finimmo terzi".

A posteriori ha capito perché?
"Abbiamo le nostre colpe, senza dubbio, perché quella partita all'Olimpico contro la Lazio la dovevamo vincere, ma ci sono stati anche altri motivi per cui non abbiamo conquistato il tricolore".

Fa ancora male ripensarci?
"Sì. Non nascondo che quello scudetto è il più grande rimpianto della mia carriera. Mi fermo qui, è meglio..".


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